Lambro, l’onda nera verso il mareLegambiente: «Incredibili ritardi»

Lambro, l’onda nera verso il mareLegambiente: «Incredibili ritardi»

Monza – L’onda nera del petrolio sversato da ignoti sul fiume Lambro avanza inesorabile e ormai si sta spalmando lungo il Po. Lo sbarramento di Isola Serafini, che pure ha opposto resistenza, è stato superato in nottata e in questo momento chiazze e veli oleosi sono segnalati nel tratto tra Cremona e il mantovano, fino ad oltre 150 chilometri dalla ex-raffineria brianzola. La velocità della corrente spinge il deposito di petrolio sulle sponde. I danni sono già elevatissimi e rischiano di aggravarsi quando il petrolio raggiungerà il Delta. La radiocronaca della situazione è fatta da Legambiente, che denuncia, nell’emergenze, “incredibili ritardi sia da parte del Governo che delle tre regioni coinvolte con sottovalutazioni e insufficienza di persone e mezzi”.

Secondo l’associazione ambientalista manca soprattutto “una cabina di regia unitaria ed efficace, ma è ancora possibile intervenire per limitare i danni prima che il petrolio raggiunga il Delta e l’Adriatico”. Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente chiede che il Governo nomini un commissario “capace di gestire l’emergenza, mettendo in campo le competenze della Protezione Civile nazionale e delle aziende che operano nel settore con i mezzi per intervenire tempestivamente”.

La chiazza oleosa minaccia infatti i preziosi ecosistemi del Delta del Po, un complesso sistema di specchi d’acqua tra loro comunicanti, con tutte le specie che vi risiedono. Il rischio riguarda le attività di pesca, gli allevamenti ittici e di mitili e l’approvvigionamento idropotabile, visto che l’acquedotto di Ferrara pesca da una falda alimentata direttamente dal fiume Po.

Resta “ai massimi livelli” anche l’attività Enel presso gli sbarramenti delle centrali idroelettriche di San Zenone sul Lambro e di Isola Serafini sul Po, dove, sin da ieri, è stata costituita una task force operativa costituita da oltre 20 tecnici specializzati di Enel Green Power che stanno lavorando in stretto coordinamento con le Prefetture e gli uomini della Protezione Civile.
ApCom