Lambro, le anatre tornano a volareWwf: «Niente fondi per la bonifica»

Lambro, le anatre tornano a volareWwf: «Niente fondi per la bonifica»

Monza – Sane, salve e libere: sabato all’oasi Wwf bosco di Vanzago cinque germani reali, le anatre selvatiche recuperate nel fiume Lambro dopo la devastante fuoriuscita di idrocarburi di due mesi fa, sono state liberate nei laghi della riserva. I germani sono stati ricoverati e curati presso il centro recupero animali selvatici del Wwf a Vanzago e ora sono in condizione di potere tornare nella natura. Anzi, un’anatra delle undici inizialmente arrivate al centro, sopravvissuta al disastro, ha fatto nel frattempo le uova di cui si aspetta la schiusa e per questo rimarrà ancora qualche tempo nel centro. Gli uccelli sono stati curati con lavaggi del piumaggio, alimentazione forzata con sondini contenenti carboni attivi, sono stati trattati con antibiotici e farmaci omeopatici. La percentuale del rilascio è stata del 55% sul totale.

Nonostante questo successo, spiega il Wwf, “si è ancora in attesa dell’ordinanza che avrebbe dovuto mettere a disposizione circa 12 milioni di euro, a oltre due mesi di distanza dall`emergenza Lambro-Po”. I fondi dovrebbero servire per coprire le spese delle prime azioni di bonifica, le indagini supplementari, l’avvio di un piano di monitoraggio integrato per valutare le conseguenze sull’intero ecosistema dell`inquinamento di idrocarburi di febbraio. Attualmente sono in corso rilevamenti ordinari dell’Arpa Lombardia sia in relazione all’azione giudiziaria in corso per l’accertamento delle responsabilità dello sversamento, sia per verificare lo stato del Lambro almeno fino ad Isola Serafini. Pare, inoltre, che siano in corso le prime analisi sui sedimenti.

L’Autorità di bacino del Po ha definito una bozza di piano di monitoraggio che però è ancora da adottare, piano che dovrebbe comprendere anche il Delta del Po (per verificare come e se le sostanze inquinanti sono entrate nella rete alimentare).
E sono stati proposti monitoraggi su alcune specie di molluschi, pesci, anfibi e uccelli come possibili indicatori, bloccati però per mancanza di fondi.
Apcom