Monza – È una battaglia quotidiana quella che Luca Martignago combatte con le puzze del depuratore. Da cinque anni lui, la moglie Adriana e le due figlie piccole vivono in un appartamento in via Zara. «È una bella casa, ampia e luminosa. La zona la conosco perché ci abitavo da ragazzo. Ci è piaciuta l’idea di vivere qui perché ritengo che questo quartiere sia davvero strategico, a metà strada tra le tangenziali e il centro di Monza, ma se le puzze continueranno a tormentarci anche nei prossimi mesi non potremo fare altro che andarcene, e cercare un’altra casa».
Un disagio costante, che non conosce orari e stagioni: da novembre a marzo, dalle 18 alle 20 e anche oltre gli odori che salgono dal depuratore raggiungono anche casa Martignago. «Se di inverno è questa la situazione è possibile immaginare come questa possa degenerare in estate, quando arriva il caldo. Abbiamo dovuto installare l’impianto di aria condizionata, ma a volte i miasmi sono talmente intensi che l’odore si insinua persino dentro casa. È impossibile poi mandarlo via», racconta Martignago. Un problema che investe un terzo del quartiere, ma che ha “marchiato” l’intera zona.
«È un nostro preciso diritto pretendere che gli amministratori dell’impianto investano quanti più fondi possibili in interventi che siano mirati e certi e non spalmati nel tempo e dall’esito incerto – spiega -. Si devono svuotare le casse dell’azienda per investire quei fondi nella ricerca di soluzioni efficaci affinché sia risolto una volte per tutte il problema degli odori. Al quartiere occorrono investimenti certi nelle infrastrutture, e soprattutto la volontà politica di affrontare davvero il problema che dovrebbe essere il primo tema nell’agenda anche della circoscrizione, ma che viene ignorato persino dal consiglio di zona».
Si dà un tempo Luca Martignago per decidere del futuro della sua famiglia: se entro primavera, data fissata da Alsi per il termine dei lavori che – stando a quanto promesso – dovrebbero abbattere l’emissione di odori del 60%, la situazione non dovesse migliorare, allora l’unica soluzione sarebbe il trasloco.
S. Val.