La Sciura Maria va in tribunaleProcesso a novembre per Asaro

Processo a novembre per Caterina Asaro, sino ad un paio d'anni fa nota al pubblico delle televendite come la “Sciura Maria” che reclamizzava a gran voce la “Katia Arredamenti”. Secondo le accuse, dalle casse del Gruppo sarebbero stati distratti 4 milioni di euro.
Crac Katiarredamenti, patteggia3 anni e 4 mesi la sciura Maria

Villasanta – Processo a novembre per Caterina Asaro, sino ad un paio d’anni fa nota al pubblico delle televendite come la “Sciura Maria” che reclamizzava a gran voce i prodotti della “Katia Arredamenti”, grandi magazzini presenti con un punto vendita anche a Villasanta. L’imprenditrice brianzola, era stata arrestata il 15 giugno dello scorso anno, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, a seguito di un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Giordano Baggio, poi trasferitosi a Milano.
Assieme alla donna, era finito in carcere anche il marito Franco Grosso, altro titolare del marchio famoso in tutta la Lombarda anche per le roboanti promozioni televisive con protagonista proprio la Asaro. I due avevano poi ottenuto l’attenuazione delle misure restrittive nei mesi seguenti. Assieme ai coniugi, erano stati indagati a piede libero anche il figlio della coppia (Denis Grosso) e due ex amministratori della società.

Secondo le accuse, dalle casse del Gruppo sarebbero stati distratti 4 milioni di euro attraverso cessioni di merci e di quote d’azienda. In tutto, secondo le accuse, erano sette le società riferibili agli imputati. Di queste, quattro già dichiarate fallite. Due dal tribunale di Monza, altrettanti da quello di Milano. Le aziende rientravano sotto il marchio della Immobilcasa. Centinaia, invece, erano i clienti che avevano acquistato i mobili, con anticipi di denaro, senza avere per lungo tempo nessuna consegna. A tutela di questi, era stato disposto il sequestro preventivo della Immobilcasa srl. Tra clienti e mobilificio, infine, era stato trovato un accordo caso per caso, visto che comunque i magazzini erano fortunatamente ancora pieni di prodotti.

Per la Asaro e Grosso, invece, erano scattate le manette. Alla porta della loro casa in Brianza si erano presentati i militari della Guardia di Finanza, che avevano eseguito un’ordinanza restrittiva emessa dal gip del tribunale brianzolo. Diverse le strade processuali intraprese dai coniugi. La prima udienza del processo a Franco Grosso si è tenuta la scorsa settimana al tribunale di Monza. Una prima di richiesta di patteggiamento di Grosso non era stata accettata, ma i difensori, prima dell’apertura di dibattimento possono eventualmente reiterare una proposta di pena concordata. Ipotesi patteggiamento anche per la Sciura Maria (rischia tre anni), ma in un’altra udienza davanti al gup Licinia Petrella, fissata il prossimo 13 novembre al palazzo di giustizia monzese.
Federico Berni