Mentre (ovviamente) prosegue l’eco della tragedia del “Morandi” di Genova, com’è la situazione dei ponti in Brianza? Sotto controllo: a settembre saranno effettuate nuove prove di carico sui quattro ponti della Milano-Meda sotto osservazione da quasi due anni e saranno completate le ispezioni in atto da febbraio su tutti i 110 tra cavalcavia e viadotti di competenza della Provincia condotte dai professionisti della Ceas di Milano e della Akron di Bovisio Masciago: gli esiti dei rilevamenti attuati dalle due società costituite in una Rete temporanea d’impresa, che hanno ricevuto l’incarico dall’ente brianzolo, consentiranno di istituire il catasto dei ponti.
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«Saremo – spiegano in Provincia Mb– una delle poche, se non la prima, provincia italiana ad avere una fotografia di tutte le strutture» che permetterà di capire se e dove intervenire con manutenzioni, ristrutturazioni o limitazioni alla circolazione. «La nostra campagna – ricordano dagli uffici – è partita ben prima della tragedia di Genova» e non è stata dettata dall’emozione né dall’indignazione suscitate dal crollo del Morandi.
L’avvio del catasto rappresenterà, infatti, l’ultimo tassello dell’operazione ponti sicuri varata alla fine del 2016 e iniziata con l’esame dei 36 viadotti sulla Milano-Meda, trasferita nella primavera di quell’anno dall’area metropolitana all’organismo brianzolo. Le prime ispezioni sugli attraversamenti della superstrada hanno permesso ai tecnici di pianificare gli interventi e le limitazioni al passaggio dei camion oltre le 3,5 tonnellate sui ponti di via San Benedetto a Cesano Maderno, di Binzago, di Varedo e di chiudere quello di via Maestri del lavoro a Bovisio Masciago in quanto utilizzato quasi esclusivamente da mezzi agricoli.
A fine luglio le quattro strutture sono state nuovamente controllate, anche con prove di carico, e gli esperti hanno confermato la dichiarazione di transitabilità fino a gennaio 2019: «Se fossero pericolosi – affermano in via Grigna – li chiuderemmo». Non presenta alcun rischio di cedimenti nemmeno il ponte di via San Benedetto su cui si concentrano le attenzioni maggiori: dalla fine del mese scorso, viene monitorato con un sistema che a intervalli orari fissi rileva il comportamento dei difetti durante il passaggio dei veicoli in quanto è più sollecitato degli altri. In quel punto, infatti, la superstrada corre sopra il ponte e non sotto come nel caso degli altri manufatti. Le analisi che saranno effettuate nelle prossime settimane dovrebbero chiarire definitivamente le condizioni delle strutture: «Le prove di carico – commentano in Provincia – sono le uniche scientifiche».
Tutti i viadotti brianzoli, precisano in via Grigna, sono sicuri: le verifiche, tra cui quelle sismiche, effettuate sui cavalcavia lungo la Valassina e altre arterie sovracomunali, hanno tranquillizzato i tecnici. Solo il ponte di Realdino, a Carate, viene costantemente monitorato. Gli esperti della Ceas e della Akron utilizzano il Bridge Management System basato sulla programmazione continua di ispezioni, controlli e prove che permettono di raccogliere in tempo reale le informazioni sullo stato delle strutture.