La mostra in venticinque pannelliUn film e una testimonianza

Fucili e falsi distintivi: presol’armiere della ‘ndrangheta

Vedano al Lambro – Sofferenze personali e tormenti storici, narrati attraverso il difficile rapporto con il padre, che conducono il visitatore in un viaggio nell’Olocausto. È questo il taglio che Rossella Orofino, collaboratrice della Fondazione Franco Fossati-Museo del Fumetto, ha inteso dare alla mostra «Maus, racconto di un sopravvissuto». «Si tratta – ha spiegato – di cinque percorsi che si snodano attraverso 25 cornici, in cui saranno esposte delle pagine della graphic novel Maus che non seguiranno l’ordine cronologico del racconto ma si adatteranno ad ogni percorso, correlate da una serie di commenti relativi ad ognuna delle strisce presenti». Un itinerario che indaga anche la difficoltà del rapporto tra padre e figlio, e che le vicende dell’Olocausto in parte ricompongono.

E che oltre alla mostra «Maus» prosegue con il film «Train de vie – un treno per vivere»: la favola di un intero villaggio di ebrei che organizzano una falsa deportazione in massa per sfuggire alla persecuzione nazista. Il programma completo prevede: domenica 23 gennaio apertura della mostra Maus presso la Sala della Cultura del comune di Vedano (10.30/12.30-16/19.30). La mostra sarà aperta anche mercoledì 26 gennaio (ore 21-23), sabato 29 e domenica 30 (10.30/12.30-16/19.30), mercoledì 2 febbraio (ore 21-23), sabato 5 febbraio (10.30/12.30-16/19.30), domenica 6 febbraio chiusura della mostra (10.30/12.30-16/19.30). Sabato 29 gennaio è prevista la proiezione del film «Train de vie – un treno per vivere», regia Radu Mihaileanu alle 21, presso l’Auditorium «M. Cavenaghi». Ancora in via di definizione l’appuntamento di domenica 13 febbraio alle 16. Alla Palestra di via Italia a Vedano, avrebbe dovuto parlare Samuel Mondiano nato a Rodi nel 1930 e deportato a 13 anni ad Auschwitz-Birkenau, ma l’incontro è saltato.
L.S.