La chiesa del Santo Volto:Musa e i progetti di Botta

Monza – Sarà inaugurata lunedì pomeriggio alle 18.30, presso la Galleria Montrasio Arte di via Carlo Alberto 40 la mostra di Fabrizio Musa intitolata “Progetti per il Santo Volto di Mario Botta”. La mostra, a cura di Francesca Montrasio, si è aperta in concomitanza con la chiusura del Forum Unesco su Impresa e cultura alla Villa Reale di Monza (24 – 26 settembre) e propone un gruppo di dipinti di Fabrizio Musa ispirati al progetto della nuova chiesa del Santo Volto di Torino progettata dall’architetto svizzero Mario Botta.

Le opere eseguite a colori acrilici in grandi dimensioni, sono accompagnate da alcune serigrafie a bassa tiratura e da un lavoro realizzato con monotipi che si compongono in un’unica opera. Fabrizio Musa, nato a Como nel 1971, vive e lavora tra Como e New York. Espone dalla metà degli anni ’90 in personali a Milano, Como, Bergamo, Bruxelles, Stoccolma e New York, privilegiando l’intelligenza dei rapporti tra pittura – cinema e architettura, in particolare quella del razionalismo lariano di cui è profondo conoscitore e divulgatore, in mostre e seminari dedicati alla figura di Giuseppe Terragni. Nel 2004 ha realizzato il Wall paint Novocomum, nel 2005 un Wall Paint Asilo Sant’Elia, opere permanenti in luoghi pubblici di Como.

Del 2006 è il Women’s portraits in esposizione permanente sulla Second Avenue a New York. Del 2007 sono due rassegne dal Cinema all’Architettura in spazi milanesi. Del 2008 un intervento sul tema Archipittura al Seminario Razionalismo lariano. Mario Botta (Mendrisio 1943) è d’altra parte considerato tra i massimi architetti contemporanei: inizia a lavorare ai progetti per la nuova chiesa parrocchiale del Santo Volto in Torino nel 2000 su commissione del cardinale Severino Poletto. Si è trattato di un intervento monumentale, capace di dialogare con le tipologie della storia degli edifici ecclesiastici ma anche di collegarsi con uno spazio circostante tipicamente odierno, un’area industriale dismessa, facendo rinascere la spiritualità nell’azione quotidiana.

Così l’architettura, secondo il pensiero di Botta, può farsi interprete delle istanze e delle speranze del nostro tempo. L’edificio, compiuto nel 2006, si sviluppa su una superficie di 26.500 metri quadrati per 125.000 metri cubi e presenta interni a pianta circolare e luci spioventi da vasti spicchi, una trascrizione su marmo del volto della Sindone. La rassegna proseguirà fino al 24 ottobre 2009 con orari da martedì a sabato dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.
E.L.