La Biennale giovanial Serrone di Monza

Apre giovedì 14 aprile la nuova edizione della rassegna del Serrone: trenta artisti selezionati da cinque professionisti dell'arte. Tra le novità la presenza di un Paese ospite: il primo è la Corea del Sud.
La Biennale giovanial Serrone di Monza

Monza – L’algoritmo rimane lo stesso: cinque per sei, cinque specialisti dell’arte contemporanea che invitano ciascuno sei artisti. Ma lo fanno con una regola nuova: guardare nelle tasche degli artisti per cercare i timbri sui loro passaporti. Perché il nuovo orizzonte della Biennale giovani e del premio Città di Monza, che apre giovedì 14 aprile al Serrone della Villa reale (inaugurazione 18.30), è lo sguardo internazionale. Nella scelte curatoriali e nella novità assoluta del 2011: un Paese ospite, che per il debutto sarà la Corea del Sud.

«Avere un curriculum internazionale non era una prerogativa fino all’ultima edizione – spiega Gerardo Genghini, coordinatore del comitato che oggi guida la Biennale monzese – Ma abbiamo constatato che era arrivato il momento per fare un ulteriore passo avanti dal punto di vista qualitativo. È nato il comitato, la rassegna ormai è consolidata, occorre rilanciare». Rilanciare una volta di più dopo la ristrutturazione della Biennale messa in atto dal Rotary Monza a partire dal 2005. La manifestazione affonda le radici negli anni Cinquanta e ha avuto nuovi sussulti negli anni Ottanta dello scorso secolo. A singhiozzi la mostra è arrivata nel nuovo millennio e dal 2002 il progetto è cambiato, grazie al Rotary e all’allora presidente Angelo Colombo. «Bisogna dare continuità al premio» disse allora. E così è stato. Nel 2005 Biennale e premio sono stati affidati al critico Ermanno Krumm, l’inventore della formula trenta per cinque (trenta artisti scelti da cinque curatori): le edizioni del 2007 e del 2009 hanno confermato l’affermazione della rassegna e due anni fa è arrivata la svolta definitiva, ossia la costituzione del comitato organizzatore che, con Rotary e Comune, trova rappresentati enti e associazioni monzesi.

Sarà il 2011 il banco di prova di quella strategia, che ha preso corpo in una giunta esecutiva coordinata da Gerardo Genghini e nella scelta di un coordinatore tecnico-scientifico, Daniele Astrologo Abadal, curatore e direttore del museo Bodini di Gemonio. «L’obiettivo è presentare un’edizione che consolidi la propria struttura e che dia un peso qualitativo al futuro del premio», aggiunge Genghini. Almeno a livello nazionale, dove, assicurano gli organizzatori, è stata verificato lo spazio per l’affermazione di una Biennale che ha caratteri individuali forti.

«A differenza di altri premi contrassegnati spesso dal brand o dove l’aspetto dominante sembra essere la comunicazione di massa, la Biennale ha fatto altre scelte», ha spiegato alla vigilia Astrologo Abadal. «Qui ci interessa solamente la sostanza. E questa è una scelta decisamente differente rispetto ad altri premi: a Monza prevale l’operazione di talent scout e il progetto è nato per garantire alla città la costituzione di una galleria d’arte contemporanea, che è giusto esista. Lo scopo della Biennale è acquisire quante più opere possibili a favore dei Musei civici». Per farlo occorre anche godere di una credibilità che solo le scelte qualitative possono garantirle. Come l’introduzione di un Paese ospite.

L’ospite straniero della prima edizione è la Corea del Sud. E in Corea una struttura di livello internazionale: il Mongin art center di Seoul (www.mongin.org). Uno dei cinque specialisti scelti per selezionare gli artisti è Yunkyoung Kim, direttrice della residenza artistica, che ha individuato sei giovani autori coreani da presentare alla Biennale monzese. «Un Paese ospite rappresenta un elemento determinante per la qualità e l’importanza dell’edizione 2011 – ha concluso il coordinatore scentifico – E per parlare di innovazione e ricerca, ma allo stesso tempo di radici, la Corea del Sud ci è sembrata una scelta ideale: un Paese che oggi affronta uno sviluppo economico e tecnologico forti, in espansione, e che vive questo momento con un radicale attaccamento alle proprie tradizioni». E allora è lì, in un futuro che arriva da lontano, che la Biennale ha deciso di trovare le chiavi di lettura del presente.
Massimiliano Rossin

Biennale giovani 2011 Monza, Serrone della Villa Reale (Viale Brianza, 2) dal 15 aprile al 17 luglio 2011
Orari: da martedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00; sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00
Ingresso libero