Il terremoto, le banche, strozziniCambiago finisce su "Anno zero"

Cambiago –  Il caso dell’imprenditore stretto nella morsa degli strozzini finisce anche su AnnoZero. Giovedì il programma di Michele Santoro, in onda su Raidue, ha approfondito la disavventura dell’imprenditore di Cambiago che, nel settembre scorso, ha fatto finire davanti al giudice i suoi usurai.

La storia – L’imprenditore in questione è Antonino Santonocito, originario della Sicilia. Santonocito fino a qualche mese fa possedeva una fabbrica di polistirolo per l’edilizia a L’Aquila, in Abruzzo. Il terremoto però ha spazzato via tutto e così il geometra ha deciso di spostarsi nella Brianza. «Avevo bisogno di 10mila euro – ha dichiarato ai microfoni di Corrado Formigli, l’inviato di Santoro – e la banca non me li ha prestati. Alle banche fino a quel momento non avevo mai chiesto un euro. Sono un buon amministratore». Il “Niet” dall’istituto di credito è arrivato, categorico, nonostante l’imprenditore siciliano avesse avuto la forza di riaprire la sua attività. La situazione per lui e per l’intero stabilimento si era fatta insostenibile tanto che «ho dovuto chiedere i soldi ad uno zingaro – ha dichiarato Santonocito – che mi ha chiesto, solo per il primo mese, il 40 percento di interessi. Se non ce l’avessi fatta a pagare, dal secondo mese, l’interesse sarebbe stato del 100 percento».

L’esito – Ma la situazione di Santonocito è greve anche dal punto di vista umano:«Abbiamo una guardia giurata, pagata dalla mia azienda, che sorveglia l’entrata 24 ore su 24». «Ma perché? – chiede Formigli – Avete paura che possano tornare?». «Certo – risponde Santonocito – questa è la condizione in cui ci troviamo dopo 27 anni che lavoriamo». Santonocito poi tenta di spiegare come ha vissuto quei momenti: «Un imprenditore in quelle condizioni accetta tutto. Ma gli strozzini alla fine vogliono solo l’azienda». E’ stata questa la molla che ha fatto scattare la volontà di allertare le forze dell’ordine. Infatti i carabinieri di Cassano d’Adda, insieme ai colleghi di Gorgonzola, si sono presentati al finto appuntamento organizzato a Cambiago.

L’arresto – Gli uomini dell’arma, dopo un finto scambio di assegni, hanno messo le mani su quello che si ritiene essere il colpevole. Su questa circostanza Santonocito rivela un particolare agghiacciante:«Avevo messo in conto di morire». Quando poi il presunto strozzino è finito davanti al Gip ha sostenuto una tesi difensiva molto particolare:«Quello era solo un risarcimento», avrebbe detto l’uomo. Un risarcimento voluto per i lavori di costruzione di una sua piscina, che a detta dell’indagato non era stata fatta a regola d’arte.
Lorenzo Merignati