C’è sempre qualcosa che sorprende nelle mostre di Mirò e accade così anche al Forte di Bard (Aosta) dove vengono mostrate alcune “magìe” dell’artista catalano (la rassegna va avanti fino al 1° novembre) tra le più belle mai ammirate sul suolo italiano, grazie ai prestiti concessi dalla Fondazione Maeght di Saint-Paul.de Vence e Parigi, una delle casseforti più preziose dell’eredità lasciata dal campione del surrealismo.
Realizzate in un periodo molto lungo (dal 1947 al 1980), le 192 opere occupano gli spazi severi e nobili del Forte, dando vita ad un’eccezionale rievocazione della rivoluzione plastica che caratterizzò quel periodo e che ebbe in Miró uno dei maggiori interpreti. Il visitatore potrà cogliere la sua importanza nell’arte del Novecento, immerso in un percorso fatto di continue sorprese: quelle che gli riserva il genio e la poetica di questo artista, certamente uno dei più sconcertanti e sottili della modernità.
Molto variegata l’offerta, che va dai 17 oli, alle 58 sculture, fino alle 91 opere grafiche, tra disegni, incisioni e litografie originali, oltre a 17 ceramiche e 6 libri illustrati, un makemono, un immenso arazzo e la maquette per la ceramica murale dell’Unesco a Parigi. E come appendice, il 7 ottobre, andrà in scena “A cena con Miró” presso il ristorante La Polveriera. Forte di Bard, serata in cui arte e cucina si incontrano nel segno delle atmosfere catalane e provenzali che hanno ispirato le opere dell’artista.
Maurizio Ferrari
Per informazioni www.fortedibard.it