Il caso Ponzoni scuote FormigoniRivoluzione in giunta al Pirellone

Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni pensa a un rimpasto di giunta. Il Pirellone, squassato dalla inchieste giudiziarie che ne stanno decimando i membri, sta pensando a regole più severe, e a un giro di poltrone, per ridare credibilità all'istituzione.
Il caso Ponzoni scuote FormigoniRivoluzione in giunta al Pirellone

Monza – L’inchiesta Pellicano, che ha portato all’arresto tra gli altri dell’ex assessore regionale Massimo Ponzoni e del vicepresidente della Provincia di Monza e Brianza Antonino Brambilla, ha scatenato uno tsunami politico. Nell’occhio del ciclone è finito il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni. Il celeste sta ipotizzando un rimpasto della sua giunta dopo il crac Pellicano. «Ci sto ragionando. ma deve essere ben chiaro che non ho nulla da rimproverare alla mia giunta e nessuno può rimproverare nulla ai miei assessori. Stiamo preparando un gesto forte – aggiunge – gli assessori e i sottosegretari saranno a tempo pieno, dovranno rinunciare a ogni attività privata».

Intanto nelle edizione domenicali di Corriere della sera e il Giornale spuntano le strategie di Formigoni per ridare credibilità alla «sua» regione. Innanzitutto potrebbe presto introdurre la regola che chi sarà chiamato a governare insieme a lui il Pirellone, dovrà farlo a tempo pieno. Stop a qualsiasi attività professionale, quindi, mentre si svolge politica amministrativa. Assessori e sottosegretari a tempo pieno.

Ecco allora tutti i nomi che potrebbero entrare nella centrifuga del rimpasto fortemente voluta dal governatore. Massimo Buscemi, assessore alla Cultura e socio di Ponzoni nella società Pellicano, potrebbe perdere la sua poltrona. Così come il geometra Franco Magnano, imposto a Formigoni nel listino bloccato. Ma rimasto fuori e ripescato con l’incarico di sottosegretario del presidente all’Attrattività e promozione del territorio. Anche Stefano Maullu, in procinto di diventare coordinatore provinciale del Pdl, potrebbe essere sostituito in giunta. Di certo c’è che almeno due, o forse tre, saranno le donne. A cominciare dalla bresciana Margherita Peroni, presidente della commissione Sanità e Assistenza in Regione.