Il caso di Monza: padre ucciseil figlio dopo una lite in famiglia

Il caso di Monza: padre ucciseil figlio dopo una lite in famiglia

Monza – Anche a Monza un padre uccise il figlio in una situazione non dissimile da quella che, ieri, ha provocato l’omicidio di Giuseppe Raimondo, 37 anni, di Lissone. Nel novembre del 2007, Flavio Vescovini, 57 anni, ex direttore di banca in pensione, aveva scaricato il caricatore della pistola contro il figlio Gabriele di 29 anni al culmine dell’ennesima lite e aveva poi chiamato la polizia dicendo di aver “liberato” la sua famiglia. A un anno da quella confessione, Vescovini, era stato condannato in primo grado dal gup del tribunale di Monza Licinia Petrella a 12 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario aggravato. Il processo si è svolto lo scorso novembre con il rito abbreviato. Il pm Giordano Baggio aveva chiesto 16 anni, ma all’imputato sono state concesse le attenuanti generiche. La tragedia si era consumata all’ora di pranzo, nell’appartamento di famiglia di via Iseo, in un elegante condominio di San Fruttuoso. Vescovini era rientrato in casa con la moglie. Gabriele, era l’una passata, si era appena svegliato. La cosa aveva provocato un alterco con il padre, che era andato nel suo studio, aveva preso la pistola, l’aveva impugnata con la sinistra (lui che mancino non era e aveva la destra infortunata) e aveva sparato 12 colpi all’impazzata. “L’ho fatto perché la mia famiglia era ripiombata nell’incubo”, aveva dichiarato pubblicamente l’uomo. Gabriele, tornato a casa dopo un periodo travagliato trascorso negli Stati Uniti in cui pare fosse caduto in un giro di droga, era stato definito un ragazzo irascibile, “border line”, che in casa aveva creato in famiglia un clima pesante. Dopo l’omicidio, il padre era stato rimesso in libertà su decisione del gip Claudio Tranquillo, poi, dopo il ricorso della procura al tribunale della Libertà, agli arresti domiciliari. L’avvocato difensore di Vescovini, al termine del processo di novembre, aveva annunciato il ricorso in Appello.
A.Cr.