I volontari di Macherio e Soviconella frazione fantasma dell’Aquila

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I volontari di Macherio e Soviconella frazione fantasma dell’Aquila

Macherio Sovico – Dal profondo legame che si è instaurato tra i volontari della Protezione Civile “Franco Raso” di Macherio, gli agenti della Polizia Locale di Sovico – Macherio e gli abruzzesi potrebbe nascere presto un bel gemellaggio che unisca i due paesi brianzoli e la piccola frazione montana di Collebrincioni, 7 chilometri da L’Aquila, resa fantasma dopo il sisma e dove i cinque volontari in tute gialle e i due vigili hanno prestato la loro opera di assistenza e conforto.

Partiti giovedì della scorsa settimana, da Macherio, con due camper (uno ospita ora l’arcivescovo dell’Aquila) ed una macchina, avevano al loro fianco il diacono Alberto Fontana, originario di Biassono, scampato miracolosamente al terremoto e rientrato in Brianza per riabbracciare i familiari e per provvedere alla raccolta di generi di prima necessità e paramenti per le liturgie, andati distrutti dal sisma.

Dovevano rientrare nel giro di 24 ore o poco più, ma padre Manfredi Gelsomino, prete della frazione di Collebrincioni, ha chiesto ai brianzoli di aiutarlo e loro non si sono tirati indietro.

“Aveva bisogno di noi” racconta il vicecomandante della Polizia Locale, Marzio Cugoli “ le case della frazione sono state lesionate e la gente vive nelle tendopoli, tra di loro molte persone anziane. E’ un paese fantasma ed il prete non sapeva cosa fare. Ci siamo messi una mano sulla coscienza e siamo rimasti con lui e con la gente del posto ed insieme a loro abbiamo trascorso la Pasqua. La più bella Pasqua della mia vita”.

Così, dopo aver raggiunto L’Aquila ed aver consegnato il camper all’Acivescovo (che tramite i volontari brianzoli ha inviato una lettera di ringraziamenti al parroco della Comunità Pastorale di Macherio- Sovico e Biassono, don Giuseppe Galbusera), venerdì scorso il gruppo brianzolo si è diretto a Collebrincioni per rispondere alla chiamata di aiuto del prete.

I volontari hanno pensato alle opere di manutenzione, al recupero di beni dalle case e dalla chiesetta, a consegnare viveri ed alimenti alla gente del posto con la quale si è da subito instaurato un profondo rapporto di amicizia. “Hanno bisogno di affetto e solidarietà” spiega Cugoli “ vivono in una tendopoli che ospita 350 persone, per lo più anziani”. Tra loro la mascotte. Alessandro, l’unico bambino incontrato dai volontari al quale è andato l’uovo di Pasqua donato da un coetaneo brianzolo.

“Quando ci hanno visto andar via, si sono sentiti un po’ più soli, ma torneremo presto”. Così sarà. Giovedì notte il vicecomandante Cugoli insieme agli agenti Marco Cazzaniga ed Antonio Catananti ripartiranno con i volontari della Protezione Civile “Franco Raso” per l’Abruzzo. Torneranno dai loro amici, a Collebrincioni, torneranno dalla gente d’Abruzzo con un nuovo carico di coperte, fornelletti, stufe, prodotti per l’igiene. Per dire loro “vi vogliamo bene”.
Elisabetta Pioltelli