Monza – Come nel Gattopardo di Luchino Visconti, ancora prima che in Tomasi di Lampedusa: perché per immaginarlo, per capirlo, occorre averlo davanti agli occhi. Vedere Burt Lancaster nella sala ottocentesca che abbraccia Claudia Cardinale in un valzer in cui i tempi, i passi, le parole sono dettati da un galateo antico. Ecco: a Monza, sabato, la macchina del tempo porterà indietro i monzesi e i brianzoli in un’epoca che nessuno di loro ha mai visto e che soltanto il Gattopardo di Visconti ha lasciato intravvedere. Quello del ballo di corte, degli abiti lunghi e dei gioielli che graffiano gli occhi, delle acconciature che non sono né troppo né poco, di un’elenganza antica che deve fare la differenza nei dettagli e non nel chiasso. O degli evening wear degli uomini, di bianco e nero fatto di regole e poche eccezioni, ma quelle eccezioni erano tutto: è l’Ottocento, la sua fine, la fine di un’era, quella che la Villa reale ricreerà sabato pomeriggio a partire dalle 17.
Allora nel salone d’onore della villa de Piermarini andrà in scena il Gran ballo d’autunno che la Fondazione DNart ha organizzato per replicare il successo di Ville aperte, quando 1.600 persone sono riuscite a visitare la reggia e centinaia sono rimaste escluse. Nel weekend, il 29 e 30 ottobre, la villa e la mostra Regina Margherita sonoa ncora visitabili al prezzo speciale di 10 euro e non 20. Perché nel fine settimana, sabato e domenica, la Villa tonerà indietro grazie a una macchina del tempo che riporterà Monza ai fasti del suo periodo regale. Una merenda speciale per entrambi i giorni, dalle 15 alle 19, con zabaione e cioccolata, bicerin e savoiardi, per assaggiare i gusti della Casa reale, e poi il ballo, che sarà organizzato dalla Scoietà di danza di Monza e Brianza (societàdidanza.it) di Silvia Bianchi: valzer, quadriglie, contraddanze, mazurke e polke, lo stesso repertorio che riempiva le sale di Umberto I e Margherita un secolo e oltre fa.
Merenda e ballo sono gli elementi centrali della festa d’autunno alla Villa reale, dove prosegue la mostra Regina Margherita: per il weenkend gli organizzaotri di DNart hanno deciso di offrire ancora l’ingresso speciale a metà prezzo come accaduto durante Ville aperte in Brianza, per soddisfare le richieste del pubblico. La mostra occupa le sale del primo piano nobile della reggia e prevede una guida (prenotazioni allo 02.29010404) che illustrerà la tavola imbandita e le sale private della famiglia reale, quelle della regina e del re, in un percorso che include anche abiti e oggetti d’epoca. Anche per chi ha già visto la mostra, perché come ricordano il direttore del Consorzio Villa reale e parco, Pietro Petraroia, e la presidente di DNart Elena Fontanella, “Regina Margherita” non è una mostra statica, ma inc ontinua evoluzione”.
“Ci sono ulteriori pezzi in arrivo – spiega Petraroia – anche da altre residenze reali” perché l’allestimento si evolverà fino ad arrivare a quello definitivo che dovrebbe rappresentare il museo degli appartamenti reali. E in un Paese in cui nel campo dei beni artistici è difficile fare incontrare pubblico e privato, la mostra di Monza, assiicura il direttore del consorzio, “è un esempio di coraggio”. Un esempio ripagato dal pubblico – 60mila presenze, secondo gli organizzatori, in tre mesi – oltre la metà dei quali in arrivo da fuori regione.
Unico neo? I collegamenti, ribadiscono sia Fontanella sia Petraroia, perché al di fuori dei mezzi privati arrivare dalla stazione ferroviaria alla Villa reale resta un’impresa. Unica soluzione, una navetta speciale, invocata da fondazione e consorizio e chiesta direttamente al presidente della Provincia di Monza, Dario Allievi.
Massimiliano Rossin