Varedo – «Non trovo più la mia bicicletta e mi sono perso». Così, attorno alle 23 di sabato, un 14enne varedese si è presentato alla porta del Comando della Polizia locale di Paderno Dugnano, per chiedere di essere riaccompagnato a casa. Gli agenti della Locale padernese lo hanno accolto e lo hanno interrogato, con tutta la circospezione e l’attenzione del caso. In particolare, hanno cercato di capire cosa ci facesse in strada, a quell’ora della notte di sabato un minore residente a Varedo.

Il ragazzino, dopo qualche momento di comprensibile reticenza, ha raccontato agli agenti che era in giro per la città da quel pomeriggio. Dopo essere andato a trovare una sua amichetta che abita ad Incirano. Prima di incontrare la coetanea, aveva lasciato la bicicletta in una strada vicina. Ma, una volta concluso l’appuntamento, non era stato più in grado di ritrovare il mezzo. Ai vigili ha raccontato di avere proseguito la ricerca fino a sera inoltrata. Nell’intrico di vie residenziali di Incirano, dove, molto spesso, raccapezzarsi risulta difficoltoso anche per adulti automuniti. Figurarsi per un giovanissimo, evidentemente non molto pratico di Paderno Dugnano e dell’urbanistica dei suoi quartieri.

Alla fine ha dovuto prendere atto che non c’era più traccia della sua bicicletta Bianchi di colore nero. Persa ogni speranza di ritrovare la dueruote, si era ormai fatto tardi e il ragazzo è stato preso da comprensibile preoccupazione. Così come i suoi parenti, che nel frattempo, avevano già allertato le forze dell’ordine, pur non procedendo ancora con la denuncia di sparizione. Finito il racconto, il piccolo ha fornito agli agenti il numero di telefono della madre che è giunta a recuperarlo quando era da poco trascorsa la mezzanotte. Ponendo fine all’emergenza.
Pier Mastantuono