Gli islamici vogliono la moscheaE pregano davanti al municipio

La protesta c'è stata. E pure clamorosa, per la Brianza. Gli islamici della zona di Renate, Veduggio, Besana e Cassago non hanno più un luogo di preghiera in grado di contenerli. Così hanno deciso di manifestare riunendosi davanti al municipio di Renate: in giardino.
Gli islamici vogliono la moscheaE pregano davanti al municipio

Renate – Chiude la moschea, parte della comunità islamica di Renate, Veduggio, Cassago e Besana decide di pregare tra il comune e la chiesa. E arrivano anche i carabinieri. Sembra che sia arrivata a un punto nodale la questione ormai annosa che vede l’associazione culturale «La pace» protagonista di una richiesta di condono lasciata nei cassetti comunali per otto anni.

Dato il condono, nel mese di marzo, il Comune ha messo nero su bianco che all’interno della stanza di via Roma possono stare contemporaneamente 30 persone. Ma da Renate, e dai Comuni vicini, ne arrivano a volte anche più di 200 mussulmani. Hamid el Hariri, dell’associazione La Pace, spiega così, poco prima della preghiera, il loro punto di vista: «Noi non chiediamo nulla di particolare se non un posto dove andare a pregare. Non vogliamo certo fare un braccio di ferro, né con il comune, né con la comunità renatese che rispettiamo. Venerdì abbiamo dovuto chiudere il locale perché abbiamo il permesso per 30 persone e ne sono arrivate più di 150. Sapevamo che saremmo andati fuori legge e siamo venuti qui a pregare davanti al Comune. Non chiediamo un posto necessariamente a Renate. Se oggi siamo qui, settimana prossima andremo a Veduggio, Cassago e Besana. Quattro comuni non riescono a darci uno spazio dove pregare? Sembra che non ci vogliamo venire incontro. Abbiamo avuto un incontro con il sindaco e sembrava che ci dovessero dare un campo sintetico ma alla fine non possono. Ci sono delle palestre ma ci dicono che non possiamo».

Questo il commento del primo cittadino di Renate Antonio Gerosa che è rimasto all’interno delle stanze comunali insieme a parte della giunta: «Questo non può essere un problema solo di Renate – spiega – e quindi non ci resta da fare altro se non interpellare le istituzioni superiori per capire come affrontare la cosa. Se da una parte loro hanno la necessità, costituzionalmente garantita, di poter pregare, dall’altra è chiaro che una comunità islamica di quattro comuni non può chiedere spazio solo a Renate. Qui hanno avuto un posto per più di dieci anni, ma per questioni di sicurezza non è agibile per più di 30 persone. E non ci possiamo fare niente».