Giussano, studenti Isa in scioperoAlla gogna il trasporto pubblico

Giussano, studenti Isa in scioperoAlla gogna il trasporto pubblico

Giussano – Protestano contro le falle della scuola gli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore “Amedeo Modigliani”. Ieri mattina, mercoledì, l’agitazione ha coinvolto quasi tutti i ragazzi che frequentano la scuola di via Caimi. Musica, striscioni e cori da stadio hanno animato la mattinata, tant’è che si è reso necessario l’intervento della Polizia locale per problemi di viabilità. Gli studenti non sono entrati in classe per manifestare il loro dissenso contro quello che non va e che crea loro non pochi problemi. A dar man forte una rappresentanza dell’Unione studenti di Monza e Brianza. L’agitazione si è scagliata soprattutto contro il disservizio del trasporto scolastico che dalla ripresa delle lezioni non dà pace a genitori e alunni. Gli alunni che escono alle 15.10 non ce la fanno a salire sul pullman che passava da Giussano prima alle 15.23 e ora alle 15.15. Fino al 14 ottobre, il problema era legato alla corsa troppo corta che si interrompeva a Seregno e chi doveva recarsi fino a Desio doveva arrangiarsi in altro modo. Poi, dopo le proteste della scuola, dei genitori e dei ragazzi che rimanevano a piedi alla stazione di Seregno, la società che gestisce il servizio, Brianza Trasporti, ha allungato la corsa fino a Desio ma è stato accorciato l’orario. Non si è risolto nulla insomma. La protesta di mercoledì è andata avanti per tutta la mattina: al provveditore Nicola Montone gli studenti faranno pervenire una raccolta firme.
Il preside – Una delegazione di studenti è stata convocata in presidenza, dove telefonicamente li ha raggiunti il dirigente scolastico. «Mi trovavo fuori sede – queste le parole del preside –. E ho subito cercato di mettermi in contatto con i ragazzi che stavano scioperando. Capisco le loro motivazioni ed essendo persone ragionevoli in molti hanno poi deciso di entrare in classe. La nostra scuola applica alla lettera la normativa per cui le ore di lezione devono essere di 60 minuti. Il dirigente reggente dell’Ufficio scolastico territoriale di Monza e Brianza Nicola Montrone ha inviato una circolare a tutte le scuole per verificare quale sia l’orario applicato e capire in quale modo, laddove le ore a scuola non siano di 60 minuti, come venga recuperato il “tempo scuola”. Mi chiedo se effettivamente tutte le scuole applichino quanto prevede la riforma. Stiamo valutando l’ipotesi di far uscire prima i ragazzi e cercando di capire come recuperare quei dieci minuti utili per far sì che gli studenti riescano a prendere il pullman. Da Brianza Trasporti al momento è arrivata una risposta da cui non è chiaro capire per quale motivo sia stato anticipato l’orario».
Federica Vernò