Giussano, stanco dei disserviziinsulta il postino: denunciato

Giussano – La cassetta delle lettere perennemente vuota lo ha esasperato a tal punto da aggredire, per fortuna solo verbalmente, il malcapitato postino di turno. Nervi a fior di pelle in una cascina a ridosso dell’area Laghetto, dove in settimana l’arrivo del portalettere è stato accompagnato da una sfuriata da denuncia. Sono le 10.15 dello scorso lunedì 21 quando M.F., 28 anni, residente a Seregno di professione postino, sta facendo il consueto giro di consegne. Sta infilando la corrispondenza in una cassetta delle lettere, quando si avvicina un uomo. D.T., 48 anni, operaio, è piuttosto agitato anzi è molto agitato. Rivendica la mancata consegna o comunque il costante ritardo nel ricevere bollette e missive. Il portalettere tenta di calmarlo o di avere almeno un confronto civile, ma non c’è nulla da fare: l’uomo, molto robusto, inizia ad alzare le mani in segno di minaccia e a urlare improperi irripetibili. Al giovane portalettere non rimane altro da fare che risalire sul suo mezzo di lavoro e tornare all’ufficio postale in tutta fretta, onde evitare un finale ben più amaro, almeno per la sua salute. L’operaio però non demorde e interpreta la “ritirata” del giovane quasi come un insulto. Vuole assolutamente far sentire le sue ragioni, pronto con ogni mezzo a rivendicare un disservizio che si trascina da settimane e che non sopporta più. È davvero esasperato. Così si comporta come il postino: sale in macchina e si presenta all’ufficio. Non sente ragioni, vuole parlare e subito col direttore. Il confronto è tutt’altro che amichevole. Com’era già accaduto alle porte della cascina, la discussione degenera subito, volano parolacce e il tutto davanti a clienti infastiditi quanto impauriti dal modo di fare del giussanese. Per sedare gli animi, davvero troppo agitati, agli altri dipendenti non rimane far altro che chiedere aiuto ai carabinieri. Sul posto arrivano i militari della stazione di via Prealpi, che raccolte le testimonianze del caso, procedono con una denuncia. Il giussanese deve rispondere di ingiurie e soprattutto minacce. L’operaio finalmente si calma e fa rientro alla sua abitazione. La vicenda, dal fronte dell’Arma, finisce qui, ma avrà certamente uno strascico di natura giudiziaria e soprattutto il postino seregnese con quale coraggio tornerà a suonare alla porta dell’operaio di Giussano? Un consiglio per il futuro: puntualità e soprattutto rapidità, onde evitare un confronto diretto.
Cristina Marzorati