Giussano – Graziella Cristello è tornata a lavorare lo scorso 25 maggio. L’impiegata di Birone che l’11 febbraio 2008 ha ucciso con nove colpi di pistola l’ex marito Roberto Mariani ha ripreso posto dietro quella scrivania di una ditta d’arredi di Giussano forzatamente lasciata dopo l’omicidio. E’ stato lo stesso giudice del tribunale di Como, Luciano Storaci, che l’aveva condannata a nove anni di carcere e le aveva poi concesso i domiciliari a firmare l’autorizzazione a tornare al lavoro, ossia la possibilità di tornare di avere una vita normale. Almeno a metà. Cristello lavora mezza giornata, dalle 8 alle 12, poi via di corsa a casa. «Oggi ricomincio a vivere», aveva commentato l’impiegata con il suo avvocato Vincenzo Torti. Come detto, Graziella Cristello aveva ucciso l’ex marito Roberto Mariani, gestore del solarium Flash Sun di via Risorgimento a Mariano Comense una fredda mattina di febbraio dell’anno passato. Il delitto era avvenuto verso 9 in un piccolo parcheggio di via Mazzini, la strada interna che collega Giussano con Mariano. Graziella Cristello e l’ex marito si erano incrociati, avevano iniziato a discutere sempre più animatamente. Poi la tragedia, con i colpi di pistola esplosi dalla donna con una Smith & Wesson calibro 38. L’arma era stata acquistata un anno prima, perché – secondo quanto riferito dal legale della donna – la stessa temeva di doverla usare per doversi difendere. «Non è stato un gesto premeditato», ha sempre ribadito Torti.