Giussano, accertamenti in piscina78mila ingressi non dichiarati

Giussano, accertamenti in piscina78mila ingressi non dichiarati

Giussano – Oltre 78mila scontrini non emessi, secondo i risultati emersi dagli accertamenti della Guardia di Finanza di Seregno sulla piscina di Giussano. Lo ha confermato il comandante del Reparto di Monza delle Fiamme Gialle, il colonnello Giovanni Viglianti, in occasione della presentazione dei risultati delle attività operative svolte nell’ultimo anno. Dunque quasi 80mila scontrini mancati, per un totale di ricavi non dichiarati di 400mila euro. La scoperta dei militari in occasione di un controllo effettuato nella sede della società di Brescia che ha in gestione il centro natatorio di via della Conciliazione, oltre ad altri impianti lombardi. Analizzando della documentazione extracontabile, secondo quanto riferiscono le Fiamme Gialle, è stato trovato un elenco degli ingressi in piscina con i relativi incassi, a cui però non corrispondeva la relativa documentazione fiscale. La Guardia di Finanza prenderà dunque provvedimenti nei confronti dei responsabili della società.
Paura e stupore. Sono questi i sentimenti manifestati dal consigliere Stefano Tagliabue appresa la notizia delle contestazioni fiscali mosse dalla Guardia di Finanza di Seregno alla società che gestisce il centro natatorio. Da sempre perplesso (sin da quando era all’opposizione) su diversi aspetti della convenzione comunale per l’utilizzo della piscina e in particolar modo «sulla trasparenza di gestione dei pacchetti-ingressi», il capogruppo leghista si è detto doppiamente preoccupato «per il fatto in sè molto grave, che manifesta la mancanza di rispetto da parte di Turra Aquasport Srl nei confronti della città di Giussano, e per i problemi di gestione che ne potrebbero derivare in futuro». Insomma, al momento gli elementi in mano all’amministrazione comunale sono pochi per un commento approfondito ma Tagliabue si sofferma sulle possibili difficoltà gestionali che potrebbero ricadere sul Comune. Preoccupazione è anche il sentimento manifestato dall’assessore Romeo Mesiano: «La notizia è fresca è non ho dettagli per potermi esprimere in modo diverso che non manifestare timore per le eventuali conseguenze – dice l’assessore –. Prima di questo fatto, fin dal nostro insediamento stiamo cercando di rivedere la convenzione, che riteniamo troppo onerosa per il Comune».
L’indagine ha preso il via nel mese di luglio, quando alle Fiamme Gialle di via Mameli sono giunte alcune segnalazioni di utenti. A loro volta i militari hanno frequentato per un po’ di tempo il centro natatorio senza ricevere gli scontrini relativi ai loro ingressi. Da qui sono scattati gli accertamenti.
Federico Berni
Federica Vernò