Galizia, buon sangue non mente«La pallamano è nel nostro dna»

Il 15enne Lorenzo Galizia grande protagonista della vittoria del Seregno a Vigevano. Il papà Claudio, allenatore dei seregnesi, è orgoglioso dell'impresa del figlio: «Deve crescere ancora fisicamente, ma sa stare in campo ed è intelligente nella gestione del pallone. Ma non ci sono le condizioni per riaprire il settore giovanile».
Galizia, buon sangue non mente«La pallamano è nel nostro dna»

Seregno – La pallamano in casa Galizia è un affare di famiglia. Lo hanno capito i sostenitori del Seregno, che in questa stagione, che sabato scorso ha vissuto al Palastadio la sua pagina più bella, con la vittoria in volata (27-26) sul Vigevano, stanno ammirando la maturazione esponenziale di Lorenzo, 15 anni appena, centrale di buone prospettive e figlio di Claudio, allenatore della prima squadra locale fino al 2005, quando ha cominciato invece ad occuparsi del vivaio.

«Sono alla mia prima esperienza tra i seniores -commenta Lorenzo- e l’ambiente mi piace moltissimo. Ho trovato ad accogliermi compagni esperti, che mi consigliano e mi stanno aiutando parecchio».

Galizia junior è il primo ad ammettere l’importanza del ruolo del papà nel suo percorso: «Per me è un riferimento ed uno stimolo. È stato lui a trasmettermi la passione per lo sport. Io di mio ci sto mettendo l’impegno, sia in partita che in allenamento: mi sento molto coinvolto e voglio fare sempre meglio».

Claudio osserva intanto il figlio con occhi attenti: «Deve crescere fisicamente, ma sa stare in campo ed è intelligente nella gestione del pallone, che non perde mai. Seguo lui ed i suoi coetanei che sono al debutto tra i grandi con soddisfazione: escono tutti dall’Under 16 che allenavo l’anno passato ed ora i risultati della semina cominciano a vedersi».

La speranza è che presto ci sia la possibilità di formare un nuovo settore giovanile: «Il desiderio c’è, ma servono le condizioni. Gli impianti e gli sponsor sono i nostri ostacoli principali. Abbiamo allacciato una collaborazione con la scuola secondaria di primo grado Mercalli, anche se sappiamo che l’ideale sarebbe entrare nelle primarie. Il riscontro è stato positivo: ora incrociamo le dita».
Paolo Colzani