Monza –
Il crollo del Duomo come evento tragico che conduce al recupero dello spirito originario della metropoli. Questo è Milano Ictus, lo spettacolo che il poeta monzese Dome Bulfaro ha portato in scena nell’ultimo fine settimana al Teatro Filodrammatici di Milano, raccontando la storia immaginifica della distruzione del tempio e della rinascita della metropoli intorno al luogo, San Giovanni alle fonti, nel quale Sant’Ambrogio battezzò Sant’Agostino. Un racconto che non è un monologo ma è frutto del lavoro corale, oltre che di Bulfaro, del cantastorie Francesco Marelli, che narra con la sua chitarra come la città visse l’evento e ripercorre nella ballata finale la storia di Milano, del canto armonico di Lorenzo Pierobon, delle suggestive e dirompenti percussioni di Massimiliano Varotto e dei Danno Compound (Tommaso Cattaneo, Luca Turri, Fabio Neposteri, Marta Costacurta, Francesco Rossetti, Alessandro Luoni, Giuseppe Ferri, Davide Tripicchio).
La riabilitazione di Milano, choccata dall’ictus rappresentato dal crollo del Duomo, viene descritta scegliendo come metafora la storia di Ambrogio Colombo, primario dell’ospedale Niguarda, colpito esso stesso da ictus, costretto a farsi ricoverare proprio nel nosocomio in cui curava gli altri e a chiedersi <cosa è veramente primario al di là di sé, per se stesso>.
Uno spettacolo (con la regia di Enrico Roveris, prodotto da Fondazione Arbor, Mille Gru, Spazio Studio) che è dramma e speranza, in cui l’energia del suono e della parola esprimono la vita di una città e della sua gente, obbligata dagli eventi a ripensare la sua identità. L’appuntamento, ora è per il 24 febbraio, quando Milano Ictus verrà rappresentato a Monza, al Binario 7.