Expo 2015, anteprima ad ArcoreOggi il vertice a villa San Martino

Arcore – E’ fissata per il pomeriggio di oggi, lunedì 7 settembre, alle 17 presso villa san Martino ad Arcore la riunione con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e i rappresentanti della società gestione dell’Expo per fare il punto sull’organizzazione dell’esposizione universale che si terrà nel 2015 a Milano.

Al vertice saranno presenti oltre al sindaco di Milano Letizia Moratti che è commissario straordinario dell’Expo anche l’amministratore delegato della società gestione, Lucio Stanca, il presidente della  Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il rappresentante della camera di commercio milanese e il presidente della provincia di Milano, Guido Podestà. Sul tavolo ci sarà il concept del master plan del sito che verrà presentato pubblicamente domani. Contemporaneamente verrà illustrato lo stato di avanzamento dei lavori  e il tema dei finanziamenti per l’organizzazione dell’evento.

Ufficialmente verrà sollevato domani il velo sul masterplan del sito di Expo 2015, il progetto concettuale relativo all’area di 1,1 milioni di metri quadri che, come recita il dossier di candidatura, è destinata ad ospitare 29 milioni di visitatori nei 183 giorni dell’esposizione. L’anteprima oggi è riservata al premier, Silvio Berlusconi, che incontrerà sindaco, amministratore delegato e amministratori locali nella sua villa ad Arcore per dare il proprio imprimatur. Poi nel tardo pomeriggio sarà la volta dei consiglieri di amministrazione della società di gestione che per la prima volta prenderanno visione del progetto. La stampa invece potrà conoscerlo solo domani, in tarda mattinata.

In queste settimane però sono trapelate un po’ di indiscrezioni sul concept del progetto a cui ha lavorato una consulta di cinque architetti internazionali guidati dal milanese Tito Boeri. E se tutte le indicazioni saranno confermate, del progetto da 1,2 miliardi di euro per il solo sito contenuto nel dossier di candidatura resterà ben poco. Cancellata la torre di 200 metri che avrebbe dovuto essere "la pietra miliare dell’evento visibile a grande distanza", accantonata la via d’acqua, l’Expo 2015 si caratterizzerà per la presenza di una piattaforma lunga 2,5 chilometri metafora della tavola a cui siederanno i Paesi di tutto il mondo con le loro colture e culture alimentari.

A ridosso di questo lungo boulevard che collegherà piazza Expo a piazza Italia sorgeranno i tradizionali padiglioni che di tradizionale avranno ben poco, visto che si pensa a strutture modulari flessibili destinate ad ospitare gli Stati e le tematiche specifiche dell’evento, tutto centrato sull’alimentazione. Riprendendo la pianificazione urbanistica romana, la tavola-decumanus maximus incrocerà  perpendicolarmente altre arterie-cardi destinate ad ospitare un anfiteatro, l’auditorium e un laghetto artificiale.

Al di là delle linee guida, che dovranno poi essere tradotte in progetti concreti dagli architetti che vinceranno le gare, c’è un aspetto che emerge con chiarezza dal concept del masterplan, come ama chiamarlo l’amministratore delegato, Lucio Stanca: la volontà di realizzare una struttura agile, con poche infrastrutture destinate a sopravvivere all’evento. Questo sicuramente per ragioni di eco-compatibilità. Ma, come spiegano da più parti, anche per ragioni economiche. Un po’ per la crisi, un po’ per il terremoto in Abruzzo, un po’ perchè per qualche politico ormai le Esposizioni universali sono superate e non vale la pena spenderci troppo, l’Expo deve misurarsi con una serie di ristrettezze finanziare.

E sebbene il sindaco Letizia Moratti dica che non esiste il nodo dei fondi e che il progetto non verrà ridimensionato, resta da capire come e quando arriveranno gli 891 milioni di finanziamenti privati e gli 851 degli enti locali, senza contare i fondi per le opere connesse a carico delle casse dello Stata. Sicuramente questo pomeriggio ad Arcore il tema dovrà essere affrontato.