Espropri Pedemontana a LentateGli indennizzi? «Molto bassi»

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Lentate sul Seveso – Il passaggio di Pedemontana a Lentate oltre che doloroso, potrebbe diventare anche molto oneroso per le famiglie. Il rischio si ventila in particolare tra le cinque famiglie (più una cui sarà abbattuto “solo” il box) già contattate da Pedemontana, perché i loro immobili sono sul tracciato autostradale e per questo saranno rasi al suolo. In attesa di ricevere comunicazione ufficiale sull’entità del rimborso per esproprio e abbattimento, i cittadini coinvolti hanno già avuto alcune notizie preoccupanti. In particolare sembre che ammonti a solo duemila euro al metroquadro il rimborso per l’abitazione principale.

Da valutare invece di caso in caso la situazione degli eventuali terreni circostanti. «Roba che se venisse abbattuta una villetta di cento metriquadrati, al massimo i proprietari potrebbero ricomprare un bilocale» afferma decisa Iolanda Negri, capogruppo in consiglio comunale di “Lentate Futura”, che ha sollevato il problema durante l’ultima seduta di consiglio convocata nella serata di ieri, venerdì 26 novembre. «Una vicenda incredibile: una famiglia che vive da anni in un contesto autonomo, casa costruita con fatica, magari recentemente ristrutturata, verrebbe costretta a ripiegare su un appartamento in un palazzo – e Negri a questo punto fa un caso concreto –. Sono in contatto con due famiglie che vivono in una bifamiliare, un nucleo abita al piano terra e il secondo al primo piano. Le case saranno sui cento metriquadrati ciascuna, o poco più, se il rimborso dei duemila euro al metroquadro venisse confermato, riceverebbero al massimo quattrocentomila euro, ma visti i prezzi che ci sono al momento sul mercato immobiliare, a Lentate al massimo potrebbero ambire a un grande trilocale. Non certo a una bifamiliare dello stesso valore e sicuramente non a una nuova costruzione».

Cosa fare per ovviare al problema? «Il Comune si deve attivare in prima persona – prosegue decisa Negri – affrontare il problema con gli enti superiori Cal-Pedemontana e portare avanti le necessità dei propri cittadini. L’ideale sarebbe partire con una discussione attenta in commissione urbanistica. Non è nemmeno lontanamente pensabile che una famiglia debba accontentarsi di un rimborso così esiguo. Si è parlato molto del fatto che il Comune vincoli delle aree per ricostruire le abitazioni non lontano dall’attuale sede, ma avendo a disposizione duecentomila euro o poco più, è praticamente impossibile sostenere i costi di un cantiere. Il comune deve intervenire, i cittadini non possono essere lasciati soli in questa situazione ed è giusto che il tema sia affrontato anche a livello politico nell’apposita commissione».
Cristina Marzorati