Edilizia e subappalti, interessifanno saltare la pax criminale

"A Milano e in altre province della regione la ‘ndrangheta, oltre alle attività illecite tipiche delle strutture criminali organizzate e consolidate nel territorio, confermate, peraltro, dalle risultanze delle indagini svolte dalla Dia, i sodalizi portano avanti un’azione di penetrazione nel tessuto socio-economico, attraverso la connivenza con settori inquinati dell’imprenditoria. I sempre più rilevanti interessi in gioco, segnatamente nei settori dell’edilizia in genere e nei sub appalti per la realizzazione di opere pubbliche, hanno anche fatto saltare, in alcuni casi, equilibri, alleanze e spartizioni territoriali consolidati da tempo, facendo venir meno l’apparente clima di pax criminale che, negli ultimi anni, aveva connotato l’area". E’ questa, secondo la relazione della Dia sull’attività del secondo semestre 2008, la chiave di lettura per capire anche l’omicidio di Rocco Cristello, ucciso il 27 marzo dell’anno scorso a Verano Brianza. Un nome che rientra a pieno titolo in diverse inchieste della Procura della Repubblica di Monza, compresa quella sulla bancarotta della Tornado gest, società tristemente nota per la gestione fallimentare del Cinamercato di Muggiò. Il legame tra Cristello e la ‘ndrangheta, seppure non sancito da sentenze, viene però spiegato dagli uomini della Direzione investigativa antimafia facendo riferimento ad altre indagini condotte da altre autorità giudiziarie. "Da diverse indagini svolte nei confronti di presunti appartenenti alla ‘ndrangheta – si legge in una nota della stessa relazione – è stato evidenziato il ruolo di Cristello Rocco e la sua posizione all’interno di varie ‘ndrine, vedasi in proposito il suo coinvolgimento nell’operazione Blister della Dda di Milano nonché nell’operazione Replay della Dda di Catanzaro". Un elemento in più che va nella direzione già indicata dalle indagini brianzole. Ma la Brianza, nel rapporto della Dia, non è nominata soltanto per la ‘ndrangheta. Gli investigatori dell’Antimafia citano anche altre indagini condotte dagli investigatori monzesi. Si parla di camorra, ad esempio, che, pur non essendo così radicata in regione potrebbe fare da sfondo ad alcune vicende di riciclaggio di capitali illeciti. A questo proposito sempre la Dia cita l’inchiesta Face off, della Guardia di Finanza, che a settembre ha portato al sequestro di 96 milioni di beni immobili e di terreni tra la Brianza e l’Abruzzo e di 27 milioni depositati nella filiale lombarda di una banca svizzera. Una indagine nella quale si parla di un ex contrabbandiere napoletano, ma anche di immobiliaristi, prestanome e bancari. Si parla ancora di Brianza poi per quanto riguarda sia la criminalità albanese che quella rumena. Per la prima si fa riferimento sempre a una inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle su un corriere della droga fermato con 52 chili di eroina proveniente dai Balcani, ma anche all’operazione "Strade aperte", nella quale la Dda di Milano ha contestato ad alcuni indagati la riduzione in schiavitù di alcune prostitute. Due rumeni, infine, sono citati come componenti di una banda che aveva messo a segno rapine terrorizzando vittime spesso anziane.
Pa.Ro.