Nova Milanese – È il primo edificio in edilizia convenzionate in classe A. Il primo in assoluto con un tetto a giardino. E non solo. L’elenco dei primati della nuova palazzina appena completata nella via, anch’essa nuova, Bice Bugatti potrebbe continuare. Ma non è questo lo scopo del Circolo cooperativa Concordia che l’ha progetta e ne ha affidato la costruzione alla Edilbm. Una storia controversa, quella del più recente comparto di edilizia convenzionata sbloccata dopo diversi annidi assenza dal mercato edilizio locale. Un bando contestato, tre concorrenti che alla fine, per salvaguardare gli acquirenti, si sono spartiti le tre palazzine previste. Oltre al Circolo cooperativa Concordia che ha realizzato la palazzina rettangolare parallela alla via Italia, anche la Cooperativa edificatrice di Muggiò e la Rizzi di Brescia. Ma questa è storia passata.
Sono tredici i nuclei familiari, soprattutto giovani coppie che a breve potranno trasferirsi in via Bugatti 1B. Uno solo l’appartamento ancora invenduto, l’unico bilocale che, tra l’altro, si trova proprio sul terrazzo circondato da giardino. Un tetto verde. Una bella novità che riduce l’impatto ambientale. Ma non solo.
«Questo tipo di copertura – ha spiegato Marco Lonati, ingegnere dello studio Lonati-Balconi che ha seguito la progettazione – ha una forte valenza isolante sia dal punto di vista termico che acustico, soprattutto in estate; mentre in inverno, alleggerisce il carico della pioggia ».
Accanto al green golfistico in cima all’edificio pannelli fotovoltaici che da soli potrebbero coprire tutte le spese di energia elettrica comuni e altri pannelli solari termici che integra il riscaldamento dell’acqua calda. «Per la prima volta a Nova – ha continuato Lonati – è stato utilizzato un sistema innovativo di posa del marmo direttamente sul cappotto. Sistema molto diffuso e ampiamente testato in Germania ma che in Italia non ha ancora preso piede.» E poi ancora: il riscaldamento è pavimento con un generatore a pompa di calore e il sistema di irrigazione si avvarrà dell’acqua piovana recuperata dai pluviali in una vasca sotterranea. Un bel campionario di novità per appartamenti che arrivano a costare 1.900 euro al metro quadrato, contro i 2.500 della media cittadina.
La domanda sorge spontanea. Ma da tutto questo che vantaggi trae l’operatore? «Nessuno – ha risposto senza battere ciglio Lonati – è lo spirito della cooperativa che investe quanto arriva dai soci nella realizzazione di appartamenti senza trarne profitto ». Cose d’altri tempi. Incredibili a credersi. Eppure è così. E Nova, che ha vissuto una fiorente stagione cooperativistica lo sa bene. Chissà se i venti di crisi portano un ritorno al passato anche nell’edilizia. Almeno le giovani coppie non sono costrette a cercare casa altrove.
Giusy Taglia