Monza – «Aiuto, è scoppiata la guerra». Deve essere stato più o meno questo il tono dell’allarme lanciato in un paese brianzolo della provincia di Lecco alla vista di quei giocherelloni che vestiti con tanto di mimetica, volti truccati alla Rambo, mitragliatori e pistole in pugno apparentemente vere, si sono mescolati tra cercatori di castagne ed escursionisti nei boschi della zona. L’allarme, si diceva, deve essere tale che il sindaco di Barzago, Mario Tentori, non ha perso tempo al punto di dare alle stampe un’ordinanza con la quale si vieta, se non espressamente autorizzata, «la pratica del soft-air e del paint-ball su tutto il territorio comunale, al di fuori di aree allo scopo autorizzate e laddove non preventivamente comunicata la pratica stessa alle competenti autorità». Per chi sgarra è prevista una sanzione fino a 500 euro. In provincia di Monza e Brianza sono numerosi gli appassionati dei ‘giochi di guerra’ all’aria aperta. Alcuni gruppi si contano a Seregno e Giussano. Secondo il sindaco «lo svolgimetno di queste praticheha causato o può causare allarme per i cittadini che transitano sui sentieri o presso i luoghi dove viene svolto e l’improvvisa comparsa di persone in assetto di guerra e con armi, seppur in modo simulato, può causare spavento o generare panico».
«E’ vietato giocare alla guerra»Barzago vieta i boschi ai brianzoli
Soft-air e paint-ball che tanti appassionati hanno anche in provincia di Monza e Brianza sono stati vietati dal Comune di Barzago, se non espressamente autorizzati: «Possono causare spavento, panico e allarme tra i cittadini nei boschi».
