Seregno – Da una scazzottata al bar alla denuncia per detenzione di sostanze stupefacenti il passo è breve, se in casa si nascondono quaranta dosi di marijuana. Si è macchiato per sempre la candida fedina penale un trentaduenne residente in città, che nei giorni scorsi ha avuto un confronto fin troppo duro con un conoscente. Verso le 21.30 si trovava davanti a un bar di via Montello, non lontano dalla Valassina, quando ha ingaggiato una furiosa lite con un ventiduenne sempre di Seregno. Tra i due presto si è passati dalle parole ai fatti, uno scambio pesantissimo di calci e pugni inferti in tutto il corpo, che ha provocato a entrambi ferite ed escoriazioni guaribili in oltre 10 giorni di cure.
Per sedare la scazzottata, è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, in particolare di una pattuglia della polizia stradale di Seregno con comando a una manciata di metri nella vicina via Messina. Quando gli uomini del commissario Gabriele Fersini sono arrivati davanti all’esercizio pubblico, i due si sono finalmente divisi. Agli occhi degli agenti però sono apparsi eccessivamente agitati, uno stato non imputabile forse soltanto a un bicchiere di troppo? Questo li ha spinti a effettuare ulteriori controlli e in effetti nell’appartamento di uno dei due, hanno scoperto della droga. Precisamente nell’abitazione del trentaduenne, in camera da letto, era nascosto un grosso sacchetto pieno di marijuana del peso di venti grammi. La droga era già suddivisa in quaranta dosi, pronta per essere consumata.
Nei confronti del seregnese incensurato è scattata semplicemente la denuncia in stato di libertà per detenzione di sostanze stupefacenti. Secondo la legge il quantitativo rinvenuto, in rapporto al tipo di droga, è imputabile a un uso personale e quindi non c’è l’arresto. Non è la prima volta nelle ultime settimane che gli agenti della polizia stradale scoprono e sequestrano dei quantitativi anche importanti di sostanze stupefacenti. Alla fine del mese di giugno due marocchini erano stati arrestati all’altezza di uno svincolo della Valassina, perché trovati in possesso di 15 dosi di cocaina, del peso totale di 15 grammi, e ben 825 euro in contanti, i proventi della serata di lavoro. I due avevano escogitato un dolce e sicuramente curioso stratagemma per non attrarre l’attenzione delle forze dell’ordine: la droga era nascosta in tre contenitori di una nota marca di caramelle. Una finezza che non aveva comunque evitato il carcere ai due spacciatori.
Cristina Marzorati