Desio, manca l’abitabilità30 famiglie rischiano la casa

Si sentono presi in giro i residenti delle tre palazzine di via Alberto da Giussano. Begli appartamenti, circa una trentina. Ma senza agibilità. I proprietari si sono accorti del problema dopo aver firmato il rogito e pagato le somme stabilite.
Desio, manca l’abitabilità30 famiglie rischiano la casa

Desio – Si sentono presi in giro i residenti delle palazzine di via Alberto da Giussano. Nella piccola via chiusa, una delle traverse di via Milano, al confine con Seregno, sorge un complesso di 3 distinte palazzine,dell’impresa immobiliare La Capriola. Mono, bi e trilocali, su due piani, con mansarde e giardini. Begli appartamenti, circa una trentina. Ma senza agibilità. I proprietari si sono accorti del problema dopo aver firmato il rogito e pagato le somme stabilite.

Chi nel 2008, chi nel 2009, dopo la costruzione degli edifici, realizzati dalla Tpe Costruzioni, per la Immobiliare La Capriola, sotto la direzione del geometra Natale Moscato. E ora i residenti sono nei guai, perché senza il certificato di agibilità rilasciato dal comune all’impresa costruttrice, dietro la presentazione dei documenti richiesti, loro non possono vendere casa. «Eppure abbiamo pagato fior fiore di soldi? dice uno dei proprietari, che ricorda con precisione il momento in cui ha acquistato il suo bilocale di una sessantina di metri quadri. Era il 2008. Ho pagato 170 mila euro. Il costruttore mi ha detto che avrebbe rilasciato i documenti dell’agibilità una volta firmato il rogito.

Quando ci siamo presentati davanti al notaio, nel rogito c’era una clausola che prevedeva 40 giorni di tempo per produrre i documenti richiesti. Ho aspettato. Passati i 40 giorni non è arrivato nulla. Sono passati mesi. E anni. Sto ancora aspettando?» A distanza di qualche anno, la situazione non è cambiata. La novità è che alcuni proprietari degli appartamenti si sono rivolti ad un avvocato per fare causa all’immobiliare. La questione, insomma, diventa delicata e anche per questo, per il momento, preferiscono rimanere anonimi, anche se sono arrabbiati. «Noi abbiamo pagato e pretendiamo che il costruttore faccia le cose come devono essere fatte, secondo la legge. Invece, abbiamo scoperto che non sono stati realizzati molti lavori, richiesti per avere l’agibilità. Perché le opere non sono state terminate? Io ero disposto a pagare mille euro in più la mia casa, purchè fosse fatta in regola. Adesso invece mi tocca andare per vie legali, perdere tempo e soldi?»

«Non posso vendere la mia casa- aggiunge un altro residente, proprietario di un monolocale, con box e cantina- ho speso 155 mila euro e adesso non posso più rivendere. Chi me la compra una casa che non è in regola?». Anche lui, come il vicino di casa, ricorda il momento dell’acquisto: «Subito dopo il rogito, nel 2008, ci hanno detto che avrebbero prodotto la documentazione entro qualche mese. Invece non è successo». Stessa storia anche per il proprietario di un altro appartamento. «Io ero andato anche all’ufficio tecnico del Comune, nel 2009, a chiedere informazioni. Mi avevano risposto dicendo di non preoccuparmi, che era la prassi, che c’era del tempo per mettersi in regola?»