Desio – Un nuovo capannone da 2500 metri quadrati. La trattativa tra centro giardinaggio e amministrazione comunale è aperta su questo progetto. La proprietà ha ufficialmente depositato il piano all’ufficio tecnico. Ora la parola passa appunto ai tecnici, che dovranno valutare il rispetto delle regole ed eventualmente chiedere delle modifiche, prima di giungere all’approvazione definitiva.
Se la valutazione sarà positiva, allora il Garden di via per Binzago potrà riaprire ulteriori spazi, oltre ai 2500 metri quadrati già aperti al pubblico (di questi, mille e cinquecento sono stati riaperti venerdì scorso, a quasi un mese dal sequestro deciso dall’amministrazione comunale, perché non in regola). Si avvia lentamente ad una soluzione, insomma, il caso del Nuovo Centro Giardinaggio, scoppiato pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo sindaco Roberto Corti.
Già settimana scorsa il primo cittadino ha fatto togliere i sigilli ad una parte della struttura, circa 1500 metri quadrati, che si aggiungono ai 1000 metri quadrati rimasti sempre aperti. “Entro fine agosto o inizio settembre la questione dovrebbe chiudersi” dicono dal comune. La richiesta della proprietà è quella di aprire un nuovo capannone che non superi i 2500 metri quadrati, come prevede il Pgt su quell’area destinata al commerciale, per la media distribuzione. Per avere l’autorizzazione, ci vorranno anche delle modifiche alla viabilità e ai parcheggi.
La trattativa, insomma, sta proseguendo. Se il progetto sarà approvato, allora il Garden arriverà ad occupare in totale 5 mila metri quadrati di superficie di vendita, divisi in due strutture, separate l’una dall’altra. Così vuole la legge, che prevede per la media distribuzione un massimo di 2500 metri quadrati. Fino ad un mese fa, invece, il centro occupava 8 mila metri quadrati di superficie, di cui 7 mila senza le dovute autorizzazioni. Per questo il sindaco Roberto Corti, una volta analizzata la situazione, poco dopo il suo arrivo in comune, ha ordinato il sequestro di quelle parti della struttura che non erano a norma.
Una decisione non facile, che ha provocato tensioni, soprattutto tra i dipendenti, timorosi di perdere il posto di lavoro. Per risolvere la questione, le parti hanno avviato una trattativa, anche davanti al prefetto di Monza Renato Saccone. Inizialmente la soluzione sembrava lontana. Invece col passare dei giorni sembra che tutto possa risolversi. E’ quanto si augurano innanzitutto i dipendenti del Centro.
P.F.