Desio, bimbo con febbre a 40Pronto soccorso, 8 ore d’attesa

Otto ore d'attesa con la febbre a 40 al Pronto soccorso dell'ospedale di Desio. E' capitato a un bimbo pakistano di tre anni. Il papà: «Ho aspettato fino alle tre di notte, poi mi hanno detto che dovevo dare la tachipirina a mio figlio».
Desio, bimbo con febbre a 40Pronto soccorso, 8 ore d’attesa

Desio – La coda davanti agli sportelli è sempre lunga. Decine e decine di persone arrivano da tutta la Brianza, ogni giorno, per prenotare visite ed esami specialistici all’ospedale di Desio, punto di riferimento del territorio. E non tutti sono soddisfatti, una volta presi gli appuntamenti. “E’ il terrore” dice in sintesi Italo Agnesato, mentre tiene in mano il documento con la prenotazione appena effettuata. “Per una elettromiografia, ho appuntamento a fine marzo a Seregno. E mi è andata anche bene. Se avessi scelto di rimanere a Desio, mi avrebbero fissato la visita a maggio. Non posso aspettare così tanto. Ho bisogno di sapere a che cosa è dovuto il formicolio che sento alle dita di una mano”.

I tempi d’attesa spesso sono troppo lunghi per chi ha urgenza. “Ho prenotato una visita allergologica: l’appuntamento è al 10 marzo – spiega Hayat Sadqat, pakistano di Cesano Maderno- Pe per me è troppo lontano nel tempo. Faccio fatica a dormire e respirare per il naso chiuso e il mal di gola. Avrei bisogno di fare velocemente la visita” dice l’immigrato, preoccupato per la sua salute. E segnala: “Il problema riguarda anche e soprattutto il Pronto soccorso. L’altra sera sono arrivato qui con mio figlio di 3 anni che aveva 40 di febbre. Mi hanno fatto aspettare 8 ore, fino alle tre di notte, per poi dirmi che dovevo dare la tachipirina al bambino. Incredibile”. Il pakistano non è l’unico a lamentarsi per il Pronto soccorso: “Per l’emergenza i tempi di attesa sono troppo lunghi – dice Massimiliano Carlino di Meda – ci vorrebbe, tra l’altro, un po’ più di umanità nel personale. Per quanto riguarda le visite, invece, mi hanno fissato un appuntamento per una visita chirurgica tra un mese. Va bene. Non ho urgenza”.

 Adele Cismaru, romena di Cesano Maderno, sottolinea un altro aspetto: “Chi può permetterselo si rivolge alle strutture private e pagando ottiene appuntamenti immediati. Io, con un lavoro part time, non ce la faccio. Avevo un’ernia al disco. Ho dovuto attendere un po’ di tempo per essere visitata”. In totale, le prestazioni ambulatoriali al presidio ospedaliero di Desio (compresi i poliambulatori di Cesano Maderno, Muggiò, Nova Milanese e Limbiate) sono stati oltre un milione e 700 mila (per l’esattezza 1.757.470). In aumento rispetto al 2010. (che si era chiuso con 1.751.567 prestazioni).
Paola Farina