Desio, alla faccia della recessioneAiazzone: 155 nuove assunzioni

Desio, alla faccia della recessioneAiazzone: 155 nuove assunzioni

Desio – In un momento di recessione particolare come quello che stiamo vivendo c’è chi prova a battere la crisi investendo nell’apertura di nuove attività, oppure potenziando le esistenti. E’ il caso di filiale “Aiazzone”, azienda leader nell’arredamento che ha anche un’esposizione tutta desiana in via Mascagni.

A Desio, ma non solo, il gruppo che controlla la società, invece di ricorrere allo spauracchio dei licenziamenti, crea nuova occupazione. Sono circa 155 le posizioni aperte come arredatori e venditori per i punti vendita in tutto il Nord Italia: Mantova, Bergamo, Bolzano, Novara, Pradamano, Vicopisano, Alberga, Vercelli e appunto Desio.

“Aiazzone” ha quindi deciso di scommettere sul potenziamento delle opportunità, aumentando gli investimenti anche sul territorio brianzolo. Il fatto che un’azienda come quella di “Aiazzone” possa creare nuove opportunità di lavoro, ampliando il suo mercato in un momento di recessione è un fatto che dovrebbe far riflettere.

Usando una metafora sportiva, “la miglior difesa è l’attacco”, ma per mettere in pratica una simile strategia devono sussistere le condizioni di partenza. Paradossalmente la crisi potrebbe avere avuto un effetto positivo proprio su gruppi dove il risparmio è al primo posto nelle logiche di marketing.

In realtà a Desio, come nel resto della Brianza, il problema occupazionale è tutt’altro che risolto. Dai dati forniti dalle varie sigle sindacali, nella sona cittadina di Papa Ratti, 500 lavoratori del settore metalmeccanico devono fare i conti con la cassaintegrazione. Che significa riduzione degli stipendi e futuro professionale a rischio.

Sono invece 14 le aziende desiane che devono affrontare la recessione e che per questo hanno dovuto ricorrere, per avere un po’ di respiro, agli ammortizzatori sociali. Nella maggior parte dei casi si tratta di piccole e medie aziende che occupano poche decine di persone, ma nella realtà industriale cittadina ci sono anche due importanti società a dove fare i conti con crisi economica. Si tratta della “Beretta” e della “Rieter”.