Corruzione nell’edilizia a LissoneL’accusa chiede quattro condanne

Quattro condanne per corruzione. Le chiede il pm Salvatore Bellomo per l'ex capo dell'ufficio tecnico di Lissone, l'architetto Marco Terenghi, i costruttori Eugenio Zanella e Lino Lacchei e l'architetto Laura Valotti nell'ambito di un'inchiesta che riguarda due piani integrati di intervento a Lissone.
Corruzione nell’edilizia a LissoneL’accusa chiede quattro condanne
L’eccessiva cementificazione continua ad essere un problema per la Brianza

Lissone – Tre anni e mezzo per l’ex capo dell’ufficio tecnico di Lissone, l’architetto Marco Terenghi, 3 anni per i costruttori Eugenio Zanella e Lino Lacchei e 2 anni e mezzo per l’architetto Laura Valotti. Sono le richieste di condanna del pm Salvatore Bellomo nell’ambito dell’ennesima inchiesta per corruzione legata all’urbanistica in Brianza, quella che a Lissone riguarda due piani integrati di intervento. Quello di via Giotto-Vasari, da 50mila metri cubi, approvato dal Comune nel 2006, per il quale sono sotto accusa Terenghi e Zanella e quello di via Pisacane, più modesto, che vedrebbe coinvolti Terenghi, Lacchei e Valotti.

Bellomo ha tenuto a spiegare che Terenghi avrebbe agito in modo non imparziale: «Accettando promesse di pagamenti da parte di privati.» Il pm parla di una «gestione molto disinvolta degli iter amministrativi da parte dell’apparato amministrativo politico del Comune così come emerge dalla documentazione prodotta da Zanella». I difensori degli imputati che si preparano alle arringhe, chiedono invece l’assoluzione dei loro assistiti in quanto non esisterebbe un atto contrario ai doveri della pubblica amministrazione.