Concorezzo, aziende protestano:via Brodolini è un groviera

Concorezzo, aziende protestano:via Brodolini è un groviera

Concorezzo – Più che una superficie asfaltata, un gruviera. Più che una via di accesso a una frequentata area industriale in via di sviluppo, un mezzo percorso di guerra pieno di crateri. Che non sono però la conseguenza di un cannoneggiamento, ma sono solo lo strascico di una nevicata e della pioggia. Nell’industrializzata provincia di Brianza, evidentemente, basta poco per ridurre in questo stato una strada. Ma via Brodolini a Concorezzo è proprio così. Anche adesso. Malgrado le diverse e-mail spedite dai responsabili di imprese al sindaco e all’assessore ai lavori pubblici per richiedere un adeguato e veloce intervento. Anche perché la situazione è peggiorata dopo la nevicata di dicembre e delle successive piogge. Ma dal Comune, per il momento, non sono arrivate risposte.

«A questo punto – sottolinea Gianluigi Sala, titolare della Samp spa, azienda che realizza centrali per il trattamento dell’aria – sono esasperato. Mercoledì mattina ho avuto in azienda dei progettisti inglesi. Sono rimasti stupiti dello stato di queste strade. Purtroppo, offriamo una pessima immagine». Tra i promotori della protesta ci sono anche i responsabili della Omr, un’altra azienda che ha sede nell’area industriale di Concorezzo. «C’è davvero – sottolinea Francesco Meroni, cotitolare della Omr – una questione legata all’immagine negativa che diamo, del territorio e delle nostre imprese. In azienda vengono spesso clienti stranieri: si chiedono dove siano mai finiti». Ma non si tratta, ovviamente, solo di un fatto di «look». Nello stesso tempo, c’è la necessità di tutelare i lavoratori che, in moto o in bici, percorrono una strada piena di buche. «I dipendenti che vengono al lavoro – precisa Sala – corrono sempre il rischio di cadere, finendo dentro una buca». «Via Brodolini – commenta Gabriella Meroni, cotitolare della Omr, componente della giunta di Confindustria Monza e Brianza – è stata progettata e realizzata male. I tombini sono più bassi rispetto al manto stradale. Questa è un’area industriale ormai completata da tempo. Qui hanno sede anche aziende multinazionali e imprese che lavorano con l’estero. Non facciamo una bella figura con i nostri clienti. Poi, contemporaneamente, bisogna tutelare i lavoratori e tutte le persone che vengono in quest’area. A correre i maggiori rischi sono ciclisti e motociclisti».

Ultimo «nodo», il mancato completamento del sistema viabilistico della zona: l’anello che dovrebbe consentire un più veloce deflusso dei mezzi, infatti, è incompleto. «Al momento – specifica Francesco Meroni – via Vittorini è ancora chiusa al traffico. Manca, insomma, lo sbocco sulla strada provinciale Monza-Trezzo». Una lacuna evidenziata anche nelle e-mail inviate in Comune. Ci si chiede appunto come mai la rotatoria di via Primo maggio, ormai ultimata da nove mesi, non venga aperta. «Ormai – conclude Gianluigi Sala – è terminata. Ma perché non la aprono ?»
Sergio Gianni