Coltivava marijuana in casaArrestato il pusher del balcone

Coltivava marijuana in casa, è finito in manette Luca S., 33enne di Busnago, già noto alle forze dell'ordine, con l'accusa di coltivazione a fini di spaccio. L'uomo è stato arrestato nel primo mattino di venerdì dai carabinieri della stazione di Trezzo mentre si trovava nell'abitazione.
Coltivavano marijuana nel boscoSequestro e due arresti a Omate

Busnago – Coltivava marijuana in casa, è finito in manette Luca S., 33enne di Busnago, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di coltivazione a fini di spaccio. L’uomo è stato arrestato nel primo mattino di venerdì dai carabinieri della stazione di Trezzo mentre si trovava nell’abitazione. Nei guai anche un minorenne, un diciassettenne incensurato residente a Grezzago, T.C., che frequentava l’appartamento e collaborava all’attività illecita e che è stato denunciato a piede libero. Quando i militari hanno fatto irruzione dell’alloggio hanno trovato una vera e propria piantagione di cannabis, sistemata sul terrazzino di casa, opportunamente nascosta a sguardi indiscreti grazie anche a recinzioni in bambù collocate tutt’attorno.

Nel corso della perquisizione sono state rinvenute otto piante di marijuana in vaso, ben curate e rigogliose, alte circa due metri e mezzo, altre diciassette piantine in fase di crescita, e tutto l’occorrente utile alla loro coltivazione, come una lampada solare e un essiccatore per favorire e velocizzare la procedura di disidratazione delle foglie, necessaria per la lavorazione dello stupefacente e per la sua rivendita. Si stima che il valore sul mercato della marijuana trovata nell’appartamento, una volta lavorata e spacciata, avrebbe potuto fruttare tra i 20mila e i 30mila euro. Per il 33enne sono subito scattati gli arresti, con l’accusa di coltivazione a fini di spaccio. Al minorenne è stata imputata la medesima accusa, con denuncia a piede libero. È la seconda volta nell’arco di un mese che in questa zona vengono individuate coltivazioni di marijuana. Era successo il 10 settembre, a Cornate, quando furono sempre i militari a scoprire le illecite piantine piantate a terra in mezzo a un campo di grano.

A rivelare la ‘riserva’ di stupefacenti era stato un volo aereo organizzato per cercare quel presunto paracadutista che alcuni testimoni avevano visto precipitare a terra tra Cavenago e Agrate, e del quale non si è poi saputo più nulla. Dall’elicottero però non era sfuggito allo sguardo esperto dei carabinieri quella macchia verde brillante immersa, e nascosto, nel giallo oro delle spighe.
Anna Prada