Cesano, processo strage cimitero«Bus in divieto ma strada libera»

«L'autobus si trovava in divieto di sosta. Ma non influiva sulla circolazione. La strada era libera»: così questa mattina un brigadiere dei carabinieri durante il processo sulla tragedia di Cesano del 14 dicembre 2008 quando un'auto investì una comitiva provocando due morti e 27 feriti.
Cesano, processo strage cimitero«Bus in divieto ma strada libera»

Cesano Maderno – I ricordi della tragica mattina del 14 dicembre 2008 quando un’auto piombò addosso ad una comitiva in partenza per i mercatini di Natale, davanti al cimitero di Cesano Maderno, provocando due morti e 27 feriti, sono tornati a riecheggiare nell’aula del Tribunale di Desio, dove questa mattina si è tenuta una delle udienze del processo a carico di Luigi Nobile, autista del pullman della ditta Bonfanti, che aveva organizzato la trasferta.

Nobile è accusato di concorso in duplice omicidio colposo e lesioni colpose plurime. Gli è stato contestato il fatto di aver parcheggiato l’autobus in un luogo sbagliato. In aula, davanti al giudice Simona Improta, oltre a tre partecipanti alla gita e ad un brigadiere dei carabinieri, ha testimoniato Pierfrancesco Milani, il giovane cesanese che era alla guida dell’auto finita addosso alla comitiva. Milani ha patteggiato la pena a due anni e mezzo di reclusione.

Oggi, con abito gessato elegante, giacca e cravatta, capelli a spazzola, il giovane si è presentato in tribunale per testimoniare. Ha raccontato la sua versione dei fatti, rispondendo alle domande del pm Paola Zambaldi e degli avvocati di parte civile e della difesa.

Più volte Milani ha ripetuto la stessa frase: “Mentre percorrevo la strada, all’improvviso ho visto una macchia sulla destra”. La macchia si è rivelata poi essere il pullman. “Ho intravisto una macchia non ben definita, qualcosa che potevo prendere dentro. Automaticamente, mi sono spostato verso sinistra. E lì è avvenuto l’impatto con le persone, che non ho visto. Non mi sono accorto che c’era gente sulla carreggiata opposta. Ero concentrato a vedere che cosa c’era sulla mia destra”.

L’avvocato dell’autista del pullman gli ha chiesto se aveva bevuto quella sera. “Si” ha ammesso il cesanese, negando, però, di aver assunto droga, in risposta ad una domanda della difesa. “Quella sera non avevo assunto stupefacenti”. Su richiesta della difesa, il brigadiere che ha testimoniato ha spiegato che il tasso alcolico del giovane era di 0,62 prima e 0,64 al secondo test: al ragazzo era stata quindi ritirata la patente, dato che l’esito era superiore allo 0,5% consentito.

Quanto alla droga, sempre su richiesta della difesa dell’autista, il militare ha ricordato che nell’auto erano state trovate “tracce di hashish”. Riguardo invece al luogo in cui era stato parcheggiato l’autobus, il brigadiere, tra i primi ad arrivare sul luogo dell’incidente, ha specificato: “Si trovava in divieto di sosta. Ma non influiva sulla circolazione. La strada era libera”. La prossima udienza, con l’esame dei testimoni della difesa e dei consulenti di parte, è stata fissata al 19 marzo.
P.F.