Cesano, Pdl vota contro la LegaLa maggioranza torna a vacillare

E' di nuovo crisi di giunta: non c'è pace per la maggioranza alla guida del Comune di Cesano Maderno. Per l'ennesima volta Lega Nord e Pdl sono ai ferri corti. Il Pdl ha di fatto affossato la mozione antiburqa promossa dai padani. I leghisti minacciano di andarsene.
Cesano, Pdl vota contro la LegaLa maggioranza torna a vacillare

Cesano – Il consiglio comunale boccia la mozione antiburqa. Il documento già approvato dai Comuni di Sesto San Giovanni e Bovisio Masciago a Cesano non passa. I sei esponenti della Lega Nord, sindaco Marina Romanò compresa, al momento del voto di lunedì 7 marzo sono stati abbandonati dai cugini del Pdl che, contrari ai contenuti del documento, sono usciti dall’aula lasciando nelle mani delle opposizioni il destino della mozione. L’esito? Le minoranze compatte (unica eccezione la lista “Italia dei Valori” uscita dalla sala consiliare) hanno votato contro, sostanzialmente ritenendo inutile un’ordinanza che vieta di passeggiare per le strade o entrare nei luoghi pubblici a volto coperto, quando sul tema esistono già un decreto regio e una legge contro il terrorismo datata anni Settanta.

Infuriato il primo cittadino, che in aula non ha proferito parola, ma a margine avrebbe ventilato addirittura di mandare tutti a casa. Spiazzati anche i consiglieri del Carroccio, pronti a rimettere l’impegno istituzionale nelle mani del loro sindaco, amareggiati per aver incassato un “tradimento” ingiustificabile, che oltretutto arriva dopo il consiglio comunale della pace tra maggioranza e opposizione, in cui anche la Lega Nord aveva votato a favore della mozione sull’Unità d’Italia proposta dalle minoranze. Per Andrea Rovelli, capogruppo Pdl in consiglio comunale, non c’è stato alcun tradimento: «Non abbiamo condiviso i termini del documento, ha più senso avviare un confronto con le scuole e poi se era necessaria un’ordinanza, il sindaco poteva farla direttamente». Dal fronte Lega l’interpretazione è diversa. All’origine della bocciatura ci sarebbero: il mancato rientro in giunta, prima della seduta del bilancio, dell’ex assessore Michele Santoro, defenestrato mesi fa dalla Romanò, i pochi soldi per alcuni assessorati, e forse persino unp sgambetto trasversale piovuto da fuori comune per malumori tra Lega e Pdl in altre coalizioni amministrative.

Cri.Marz.