Cesano, giù il muro del Borromeo?L’idea non piace: pezzo di storia

Cesano, giù il muro del Borromeo?L’idea non piace: pezzo di storia

Cesano – La proposta della giunta Romanò di sostituire il muro di cinta del parco Borromeo con una cancellata e di creare un attraversamento per le biciclette, illustrata dal vicesindaco Fabrizio Bonafede la scorsa settimana, sta suscitando grande scalpore in città, anche tra i più fedeli frequentato del parco. Bonafede ha spiegato che: «Il muro del parco Borromeo nasconde le bellezze del giardino; in accordo con la Sovrintendenza, pensiamo di sostituirlo con una cancellata ed a metà del percorso di via Garibaldi stiamo valutando l’apertura di un nuovo accesso, percorribile alle biciclette».Il parco è frequentato ad ogni ora del giorno da giovani mamme, studenti, anziani, sportivi, giovani che lavorano e decidono di passarvi la pausa pranzo.

Protegge da rumori e smog – L’idea di fondo, tra le persone intervistate, è che il muro sia parte integrante del paesaggio e che sia un valore aggiunto di cui non privarsi. «Sostituire il muro? No, assolutamente – commenta Elena Bottacin – aiuta a contenere i gas di scarico e il rumore del traffico. Con l’apertura di un passaggio per le biciclette potrei anche essere d’accordo, ma non vorrei che sia preludio ad altre cose, se uno vuole le giostrine per i bambini le trova al parco Arese». Anche Giorgio Garbari apre alla biciclette: «Bisognerà però vigilare seriamente». Rina Romanò sottolinea la valenza storica del muro, la cui mancanza cambierebbe il volto al parco: «Quel muro è salutare – commenta – distoglie lo sguardo da quanto c’è fuori. Questo è il giardino zen di Cesano Maderno, ci sono angoli che ti permettono di staccare la spina e ricaricarti, di lasciare i problemi per un attimo all’esterno, il muro è parte integrante di questo».

Elisa Rigo è preoccupata: «Io vengo da qui oltre 50 anni e non posso immaginarlo in altro modo, il giardino è un oasi in cui camminare. Togliere il muro sarebbe l’inizio di un degrado». Chi abita attorno al parco considera il muro come un qualcosa che garantisce privacy al suo interno, è il parere di Silvia e Rita Cermenati, contrarie anche al passaggio delle biciclette. All’ora di pranzo i vialetti si popolano di studenti del vicino istituto dei Fratelli Maristi. Nonostante la tenera età hanno le idee ben chiare: «No, l’idea non ci piace. Il muro dà al parco qualcosa in più» commentano in coro Daniele Cesarini, Nicolò Monti, Davide Berra e Riccardo Magni. Non vive più a Cesano ma qui è nato Fausto Brambilla: «Non ha senso, sarebbe una violenza visiva. Devono fare le manutenzioni? Che le facciano. Sono invece contrario anche alle bici. Chi ci dice che poi i ciclisti non scambino tutto il parco per una ciclabile?».

 E il roseto? Che fine farebbe? Matteo Magni, invece, dà un consiglio: «Maggiore visibilità? Che facciano una seria cartellonistica stradale». Voci fuori dal coro quelle di Giorgio Arienti e Giovanni Donghi, che però non nascondono perplessità sulla civiltà delle persone. Anna Bondarenko e Tatiana Zanozina sono straniere, e non vogliono esprimersi sul valore storico, ma fanno notare: «Abbatterlo? Lungo via Garibaldi potrebbero anche farlo, ma su quello di via San Carlo crescono delle rose meravigliose, sarebbe un delitto».

 g.p