Cesano, condannato ai domiciliari al campo nomadi che non c’è

Cesano – I carabinieri lo arrestano e lui viene condannato ai domiciliari. Peccato il provvedimento sia in un campo rom alle porte di Milano, appena sgomberato. Stupisce l’epilogo di un intervento dei carabinieri della tenenza cittadina che, nella mattinata di venerdì 19 novembre, giungono rapidamente nel parcheggio dell’Iperdì a Molinello. Qui preoccupa la presenza di un furgone con all’interno quattro persone. I militari invitano gli occupanti a mostrare i documenti. Si tratta di quattro stranieri, tutti slavi: tre sono minorenni e regolari, ma uno ha 28 anni e avrebbe dovuto lasciare l’Italia nell’ottobre dello scorso anno. Clandestino, era stato fermato senza documenti a Vibo Valentia poi processato e sottoposto a decreto d’espulsione. Il giovane però non ha mai lasciato l’Italia. Per lui, in applicazione alla legge Bossi-Fini, è scattato l’arresto e così è stato condotto alla tenenza di via Nazionale dei Giovi. Lo slavo, B.S., senza fissa dimora, è stato processato per direttissima e il tribunale lo ha condannato agli arresti domiciliari per un anno in un campo nomadi, oltretutto appena sgomberato. Il giudice ha stabilito che lo straniero debba rimanere chiuso in una roulotte del campo di Pessano con Bornago; peccato che una decina di giorni fa i carabinieri abbiano allontanato i rom presenti all’interno, con tanto di camper: insomma il domicilio è sparito.
cri.marz.