Cesano Maderno – «Se non hai le gambe “buone”, è meglio stare lontano dalla stazione». É l’amara battuta che si scambiano da una decina di giorni a questa parte commercianti e pendolari della fermata di via Santo Stefano. Dalla metà di maggio i due ascensori di collegamento tra la biglietteria e i binari non funzionano. Per chi è giovane e in forma, non cambia nulla, ma per gli anziani o le mamme costrette a spingere un passeggino, è un vero e proprio incubo. L’unica alternativa è percorrere il sottopasso ciclopedonale, dove oltretutto non ha quasi mai funzionato il montascale. Un quadro davvero desolante che ha raggiunto l’apice in settimana, quando un cliente abituale, un pensionato, si è rivolto all’edicola di fiducia della stazione per acquistare il giornale.
L’attività si trova al piano interrato, così l’anziano è sceso dalle scale, ma gli è stato impossibile rifare il percorso in senso inverso. Per fortuna il negoziante l’ha accompagnato verso l’uscita gradino dopo gradino. Si è invece arrangiata da sola una giovane mamma, che nei giorni scorsi doveva raggiungere Milano in compagnia della sua bambina. Per scendere in biglietteria, ha dovuto sollevare il passeggino, azione che ha ripetuto risalendo poi le scale con corrimano a vetri. Non va meglio ai commercianti: la merce la devono caricare in spalla, come avveniva una colta, e via di corsa giù dalle scale. Martedì abbiamo deciso di vivere in prima persona il disagio di viaggiatori e negozianti.
Abbiamo incrociato sulla nostra strada la simpatica signora Rosa Di Rosa, ottant’anni, alle 10.30 di martedì stava risalendo i gradini del sottopasso sotto braccio con una donna. «Sinceramente non mi pesa più di tanto – ci spiazza – passettino per passettino supero anche i gradini». Non tutti però la pensano in maniera positiva come lei. A livello della stazione incontriamo due donne. Stanno schiacciando disperatamente il pulsante dell’ascensore, devono scendere in biglietteria. Al piano terra non c’è nemmeno un cartello che segnali il disagio, compare soltanto nell’interrato, dove sopra la cabina trasparente dell’ascensore spicca una scritta rossa “Fuori servizio”. Non ci sono indicazioni se l’impianto sarà riparato. In passato il problema non si era mai protratto così allungo. I tecnici uscivano praticamente subito, riparavano il guasto e gli elevatori tornavano operativi. Adesso sono ormai trascorsi più di dieci giorni dal loro stop e a quanto pare a nulla sono valse le continue proteste degli utenti. Molti si sono rivolti direttamente all’ufficio reclami alla stazione Milano-Cadorna.
Cristina Marzorati