«Cavie smaltite nell’immondizia»Una nuova bufera investe Harlan

Non c'è pace per la Harlan di Correzzana. La multinazionale americana, che ha un allevamento in via Fermi, si sarebbe vista notificare una denuncia penale al proprio quartier generale di Udine per lo «smaltimento abusivo di rifiuti speciali pericolosi», ovvero ospedalieri.
«Cavie smaltite nell’immondizia»Una nuova bufera investe Harlan

Correzzana – Non c’è pace per la Harlan di Correzzana. La multinazionale americana, che ha un allevamento in via Fermi, si sarebbe vista notificare una denuncia penale al proprio quartier generale di Udine per lo «smaltimento abusivo di rifiuti speciali pericolosi», ovvero ospedalieri. La vicenda, secondo la versione data da un’associazione animalista, sarebbe agghiacchiante e sarebbe avvenuta proprio a Correzzana.

Il provvedimento sarebbe stato preso dopo un’ispezione della polizia provinciale brianzola che qualche settimana fa, avrebbe colto i responsabili della struttura in flagranza di reato constatando che le carcasse di animali, in particolare roditori tornati a Correzzana dopo essere stati oggetto di esperimenti che prevedono l’inoculazione di sostanze chimiche e principi attivi, venivano soppressi, inceneriti e smaltiti come «lettiere per animali», ovvero come un innocuo rifiuto urbano. Polizia provinciale che, è bene sottolinearlo, ha deciso di non commentare l’indiscrezione, nonostante i ripetuti tentativi fatti per chiedere delucidazioni sui controlli effettuati.

«Le cavie sono sottoposte a esperimenti – spiegano gli animalisti – e quindi con sostanze pericolose nel sangue (farmaci, principi attivi, sostanze chimiche), una volta soppresse devono essere gestite come rifiuto ospedaliero o come rifiuti speciali pericolosi e affidate a ditte specializzate. La Harlan per risparmiare, di contro, conferiva le carcasse di animali come semplici rifiuti urbani classificandoli a mò di lettiere». Il fatto, giunto solo recentemente all’attenzione dell’opinione pubblica, ha subito scatenato le reazioni delle associazioni animaliste Amici della terra e Gaia.

«È già un fatto grave, inoltre non sappiamo che fine abbiano fatto le scimmie arrivate in Brianza – hanno dichiarato Stefano Apuzzo ed Edgar Mayer, due attivisti -. Ci era stato detto che non sarebbero state più importate, ora vogliamo capire se alle parole pronunciate in seguito alla mobilitazione popolare e mediatica causata dall’arrivo dei macachi, siano seguiti o meno i fatti». Sulla stessa linea di pensiero anche il consigliere provinciale Luca Procaccini.

«Mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto le scimmie giunte in Italia. A chi sono state cedute?». Lo stesso politico chiederà nuove ispezioni amministrative da parte degli organi competenti per riuscire a diradare la nebbia sul destino dei macachi arrivati in via Fermi. Il mistero comunque rimane ad avvolgere tutta la vicenda. Inoltre nelle ultime settimane da quando sono arrivati 150 primati c’è stata un’enorme mobilitazione di associazioni della galassia animalista e della politica a tutti i livelli.
Michele Boni
Davide Perego