Caso Ponzoni, l’indagine dei pmsi sta allargando ad altri scenari

Desio – E’ attesa nei prossimi giorni la decisione del tribunale di Monza sull’istanza di fallimento di una delle società di Massimo Ponzoni, un’immobiliare il cui nome compare negli atti relativo all’inchiesta sul crac della Immobiliare Pellicano srl, che vede il politico desiano del Pdl indagato per bancarotta.

Un’indagine che si sta “allargando ad altri scenari”, come riferiscono dal palazzo di giustizia di Monza, uno dei quali vede l’ex assessore regionale indagato per corruzione, sempre per fatti legati ad operazioni immobiliari. Su questo fronte d’inchiesta, Ponzoni, tramite il suo difensore, l’avvocato Luca Ricci, ha chiesto ai pm monzesi di essere sentito per “chiarire la propria posizione in merito alle accuse formulate”.

L’interrogatorio dovrebbe avvenire non prima della settimana prossima. I pm, in questo momento, sembrano non avere tra le loro priorità quella di sentire Ponzoni. L’inchiesta per corruzione vede, oltre a Ponzoni, la figura di Filippo Duzioni, mediatore immobiliare.

Secondo i reati ipotizzati dai ppm Walter Mapelli, Giordano Baggio e Donata Costa, Duzioni avrebbe dato 220mila euro a Ponzoni, affinché quest’ultimo, grazie alle sue influenze e conoscenze nel mondo politico, intercedesse presso pubblici funzionari (allo stato ufficialmente sconosciuti) per far cambiare la destinazione d’uso di alcune aree, in modo da fare trasformare da agricole ad edificabili. Questi stessi pubblici funzionari, sarebbero stati secondo il capo di imputazione, “diversamente ricompensati”.

Non in denaro, dunque, ma con altri vantaggi. Ponzoni si difende sostenendo la “genericità” delle accuse. Quei soldi, non sarebbero altro che gli anticipi per l’acquisto di tre appartamenti. Le operazioni sospette riguarderebbero in particolare i comuni di Desio e Seregno, anche se altri filoni dell’inchiesta, che coinvolgerebbero ancora Duzioni, sarebbero aperti a Giussano.

L’impressione, dunque, è che lo scandalo potrebbe allargarsi. I guai giudiziari per Ponzoni, il politico più votato nel circondario brianzolo, non siano ancora finiti, a cominciare dalla richiesta di fallimento di un’altra società a lui riferibile , avanzata dalla procura. Il nome di questa immobiliare compare nel fascicolo relativo alla vicenda Pellicano. Sarebbe una delle società legate da rapporti fatturazione con la Ar.co. Costuzioni. Società a sua volta legata alla Pellicano, con la quale avrebbe emesso false fatture tra il 2005 ed il 2009. Accusa quest’ultima, per la quale è indagato il cognato di Ponzoni.
f. ber.