Caso Castello, l’Aeb Seregno:”Rispettate le procedure”

Seregno – «Siamo allibiti». Maurizio Bottoni, presidente di Aeb, la società che ha in gestione l’intero comparto del centro sportivo della Porada, commenta così al telefono i risultati dell’autopsia sul corpicino di Massimo Castello, il bambino di soli sei anni che ha perso la vita lo scorso 25 giugno dopo una giornata trascorsa, con l’oratorio feriale di Seveso Altopiano, nelle piscine all’aperto dell’impianto di via Giovanni Colombo.
«Eravamo francamente convinti che la causa del decesso non fosse l’annegamento – continua –, per cui la notizia che ci state comunicando ci sorprende. Al momento non possiamo dire nulla di più, perché prima è opportuno che l’argomento venga esaminato nelle giuste sedi». Rimane tuttavia la convinzione che Aeb abbia compiuto tutti i passi necessari dopo la tragedia per ricostruire cosa effettivamente sia successo: «È stata verificata la correttezza di ciascuna delle procedure seguite per consentire che il piccolo venisse soccorso e non è emerso niente di irregolare. Gli inquirenti hanno inoltre raccolto le deposizioni di coloro che quel giorno si trovavano in piscina, addetti ai lavori e non, e la prospettiva ora avvalorata ci sembrava essere stata esclusa. Pensavamo ormai che l’accaduto fosse da ascrivere ad un malaugurato malore accusato dal bambino ed è per questo che l’esito dell’autopsia ci sconcerta ancora di più».
Adesso è il tempo delle riflessione: «Da parte nostra, ci ripromettiamo di capire ed approfondire l’evoluzione della situazione e quali saranno le sue ripercussioni. Rimaniamo come è naturale che sia a disposizione delle autorità che stanno indagando».
P.Col.