Carnate/Sulbiate – Carnate e Sulbiate distano pochi chilometri, anzi sono quasi confinanti, e sono i due Comuni più piccoli (con Lesmo), chiamati alle urne domenica e lunedì prossimi. Una coincidenza del calendario del nostro tour di faccia a faccia me li ha posti l’uno di seguito all’altro, tra venerdì e lunedì dopo la sbornia del Manzoni di Monza da cui sono uscito un po’ prosciugato.
In ogni caso sono state due esperienze diametralmente opposte, a Carnate un confronto tutto pepe, a Sulbiate un dibattito tutto alla camomilla con il rischio concreto di addormentarsi sullo sgabello che mi accompagna. Eppure, eppure sia a Carnate che Sulbiate i cittadini si ritroveranno a scegliere comunque un sindaco tutto nuovo perché nel primo caso la maggioranza uscente ha deciso di non ripresentare Maurizio Riva mentre nel secondo il primo cittadino Maurizio Stucchi (evidentemente un nome di battesimo che non ha portato fortuna da queste parti) rieletto nel 2009 è stato sfiduciato nel dicembre scorso dalla minoranza e dalla componente Pd che aveva vinto le elezioni con la sua lista Sulbiate insieme.
La quale ora si ripresenta con candidato sindaco Andrea Crespi, un passato da assessore negli anni ’90, e con lo stesso Stucchi come capolista. Situazioni dunque ricche di retroscena, veleni e polemiche. Che puntualmente sono esplose a Carnate dove Riva è stato rimpiazzato come candidato sindaco dal giovane assessore, ma con un decennio di esperienza amministrativa alle spalle, Mauro Spialtini neo leader di Cittadini per Carnate.
Ad attaccarlo frontalmente tre candidati non meno esperti e rodati, da Emanuele Pellegrini già capogruppo della Lega, per la lista Progetto Carnate a Daniele Nava, già consigliere e che ha radunato sotto le insegna di ProgettiAmo Carnate l’intero centrosinistra e l’Udc, ed infine Maurizio Benedetti in politica dal ’94 e assessore di Cittadini per Carnate con Riva con cui ha poi rotto ed ora candidato di Popolari per Carnate.
Dalla stazione a Villa Banfi, dalla ex mensa alle aree dismesse dell’ex Mellin e dello Scatolificio Ambrosiano, dalla biblioteca ai parcheggi è stato tutto un fuoco di fila di risposte e domande incrociate, da parte mia così come da parte del pubblico, in cui facevano la parte del leone non pochi ex della politica locale, con accuse e controaccuse. I quattro in ogni caso hanno rivelato un’ottima levatura e preparazione ribattendo colpo su colpo ad ogni attacco da qualsiasi parte provenisse.
A Sulbiate invece la musica è stata del tutto diversa per l’assenza peraltro annunciata del candidato Crespi in aperta polemica con quanti hanno fatto cadere la giunta Stucchi. Così Daniela Mattavelli (un passato robusto da assessore) di Facciamoci in 4 per Sulbiate che ha raccolto fuorusciti di Sulbiate insieme e Pdl, Luigi Fassina (assessore con Stucchi poi in totale rottura) con Sulbiate democratica e solidale che raccoglie la sinistra, e Maria Grazia Von Berger Longino della Lega (già candidata anche a Ronco B. ed esponente di spicco del Carroccio in zona) si sono ritrovati senza il facile bersaglio contro cui sparare le loro bordate.
Ed hanno finito per non farsi del male su nulla davanti ad un pubblico quanto mai remissivo. I problemi sul tappeto, dalla Pedemontana all’outlet (che ha determinato le elezioni anticipate), dalla scuola materna all’ex filanda hanno trovato i tre candidati pressoche allineati e coperti. Un vero peccato. Questa sera gran finale a Lentate dove è prevedibile invece una bella bagarre.
Luigi Losa