Carnate, sorpresi mentre rubanoUn uomo picchiato dagli albanesi

Per settimane hanno seminato il terrore, tra il lecchese e la Brianza. Le indagini dei carabinieri collegano ora i tre albanesi arrestati a Carnate mentre cercavano di rubare un'auto a una rapina messa a segno in paese. La banda era già ritenuta responsabile di tre violente rapine a Calolziocorte.
Carnate, sorpresi mentre rubanoUn uomo picchiato dagli albanesi

Carnate – Per settimane hanno seminato il terrore, tra il lecchese e la Brianza. Le indagini dei carabinieri collegano ora i tre albanesi arrestati a Carnate mentre cercavano di rubare un’auto a una rapina messa a segno in paese. La banda era già ritenuta responsabile di una ventina di furti d’auto e in appartamento nel vimercatese, oltre che di tre violente rapine a Calolziocorte.

Dopo il fermo, le indagini a carico di Bekim Dula, Fatmir Gajta (entrambi diciannovenni) e del ventitrenne Devis Gramo, tutti incensurati, nullafacenti e senza fissa dimora, sono proseguite seguendo indizi che hanno fatto emergere nuove responsabilità. Come quella di un’altra rapina avvenuta a Carnate il 23 febbraio. Quella sera, la banda si era introdotta in una villetta di Carnate, armata di due pistole risultate poi delle scacciacani.

Sorpresi dal proprietario, un quarantaseienne che era in casa con la convivente, i banditi non si erano fatta scrupoli nel colpirlo alla testa, provocandogli ferita, prima di darsi alla fuga. Il tutto era accaduto con modalità simili e proprio a pochi giorni di distanza dai fatti denunciati nel lecchese, dove i tre albanesi avevano aggredito, sequestrato in casa e picchiato le loro vittime: una sessantenne cui hanno sottratto poche decine di euro e l’auto, una coppia di pensionati e un altro anziano, che era stato legato a una sedia.

All’inizio di marzo, i tre sono stati colti in flagranza di reato dai militari della compagnia di Vimercate, mentre scassinavano una Fiat Idea parcheggiata a Carnate. Perquisiti, addosso ai ladri sono stati trovati una pistola giocattolo e arnesi da scasso. Tutti albanesi e tutti giovanissimi, erano già stati identificati dai carabinieri del comando provinciale grazie a un confronto con elementi raccolti sulle scene delle rapine con aggressioni messe a segno a Calolziocorte e alle immagine di impianti di videosorveglianza.

Alla luce delle novità emerse nell’ambito dell’attività investigativa dei carabinieri del comando provinciale di Lecco, il Gip del tribunale lecchese ha emesso, su richiesta del pm Paolo Del Grosso, che coordina le indagini, un’ordinanza di custodia cautelare per i tre albanesi, ritenuti responsabili di tentata rapina pluriaggravata in concorso. I giovanissimi criminali sono stati raggiunti dal provvedimento nel carcere di Monza, dove sono erano già rinchiusi in seguito al precedente fermo. Intanto proseguono ulteriormente le verifiche, dal momento che non è escluso che alla banda si possano ricondurre altri fatti simili.
Letizia Rossi