Carate Brianza – E’ ancora mistero sulle cause del rogo scoppiato la mattina di lunedì 13 agosto in pieno centro città. Unica certezza, mentre le forze dell’ordine continuano le indagini a 360 gradi, è che il rogo appiccato al primo piano di una palazzina di via Don Minzoni, a due passi dalla piazza del mercato piena di bancarelle e avventori, era doloso. Sembra però che nelle mire degli incendiari ci fosse l’agenzia immobiliare B&B, che al momento del rogo era chiusa per ferie, e non le altre due attività che hanno sede anch’esse al primo piano del palazzo. In questo senso vanno le indagini degli inquirenti, che al momento però non escludono nessuna pista.
Erano le dieci del mattino quando le fiamme, innescate da liquido infiammabile, hanno iniziato a divorare il pianerottolo del palazzo all’angolo tra corso Libertà e via don Minzoni. A dare l’allarme è stata una donna residente all’ultimo piano della palazzina, l’unica ad essere presente nell’immobile in quel momento. La donna ha avvertito dei rumori al primo piano del palazzo e, aperta la porta del suo appartamento, ha visto il fumo denso che invadeva la tromba delle scale e ha sentito chiaro un forte odore acre, tipico di sostanze chimiche. Ad andare a fuoco, in particolare, è stata la porta d’ingresso dell’agenzia immobiliare. Ma sono state raggiunte dalle lingue di fuoco anche le porte di altri due uffici, uno studio legale chiuso per ferie e uno studio dentistico che da tempo ha cessato la sua attività.
Divorate dalle fiamme le lampade del corridoi. Anneriti muri e soffitti. Sulla porta di ingresso del palazzo non sono stati trovati segni di effrazione. Probabile che gli incendiari siano entrati dai box sotterranei.
I vigili del fuoco volontari di Carate, subito sul posto per domare le fiamme con i loro mezzi, hanno trovato inequivocabili tracce di liquido infiammabile, sia sugli infissi che sul pavimento. Per la messa in sicurezza del palazzo si è reso necessario anche staccare la corrente. L’incendio ha portato in via Minzoni sia gli agenti della polizia locale che i militari. I carabinieri della stazione di via Milano, che guidano le indagini, non escludono alcuna pista.
Atto intimidatorio? Ritorsione? Unica esclusione, al momento, sembrerebbe quella dell’ipotesi del folle gesto di uno squilibrato piromane. Gli attentatori incendiari potrebbero aver scelto di agire in pieno giorno, e in pieno centro, e a due passi dal mercato, proprio per lasciare il palazzo mischiandosi tra la folla che a quell’ora si aggirava numerosa tra le bancarelle o camminava in via Minzoni per raggiungere la piazza, e passare così inosservati.
Alessandra Botto Rossa