Calcio Monza senza gli stipendiLa risposta di Seedorf a Colonna

Il Calcio Monza ha comunicato ufficialmente di non aver potuto adempiere all'obbligo del pagamento degli stipendi luglio-agosto ai suoi dipendenti. Conseguenze: penalizzazione, sanzioni e danno d'immagine. Tutto per il passaggio da Seedorf a Colonna.
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Monza – Il Calcio Monza ha comunicato ufficialmente di non aver potuto adempiere all’obbligo del pagamento degli stipendi luglio-agosto ai suoi dipendenti come da norme della Lega Pro, con le conseguenze di tipo disciplinare e amministrativo che tale inadempienza comporterà. Ovvero ulteriore penalizzazione in classifica e altre sanzioni, senza voler considerare il vulnus d’immagine e le pessime ricadute di stile e sostanza per il club in generale.
Ma come si è arrivati a questo punto? Con l’affacciarsi di Filippo Colonna sulla strada della trattativa per il passaggio di proprietà – è storia di questi ultimi giorni, di queste ultime ore – sembrava che si potesse scongiurare il pericolo di un redde rationem altrimenti inevitabile. Tutto lasciava prevedere un esito finale positivo, con l’ingresso immediato di nuovi “padroni”, l’immissione di capitali freschi e necessari a chiudere buchi e garantire prospettive.

Colonna, in tribuna anche domenica per Monza-Casale, già parlava e si accreditava come il passaggio di proprietà fosse avvenuto. Ma pare che Colonna nella lettera d’intenti per il passaggio di proprietà sottoscritta con la legale rappresentante di Seedorf – l’ostica signora Marten – si fosse impegnato a non imbarcare nessuno del vecchio Cda, men che meno l’avvocato Martinez e l’ad Rigamonti, ex uomini di Clarence nel frattempo caduti in disgrazia agli occhi del capo.
Invece, a sorpresa, nelle più recenti battute della trattativa d’acquisto pare che Colonna si sia di molto, di troppo appoggiato proprio su Martinez e Rigamonti, promettendo per entrambi un bel posto al sole nel cda prossimo futuro. Uno schiaffo a Seedorf, un sostanziale scambio di alleanze, un valzer sgradito a quello che in fondo rimane il patron e fin qui, anche dal lontano Brasile, aveva cacciato le prime due tranche d’euro per pagare gli stipendi alla truppa. Ma ci sono stati naturalmente anche elementi di frizione più concreti alla base del tracollo di alleanze e interessi.
Colonna sta tirando per le lunghe la due diligence e, forse a differenza di quanto sarebbe dovuto avvenire ed era stato pattuito, si è guardato bene dall’anticipare a mo’ di caparra la somma necessaria per onorare gli stipendi luglio-agosto. Il ragionamento: pagherò quel che devo pagare da quando mi sarò insediato, tocca alla vecchia gestione il pregresso. Questa posizione di Colonna avrebbe innescato una lite furibonda tra lo stesso re dei parcheggi e la tosta signora Marten, con le fatali conseguenze che sappiamo.

Intanto a Monzello, e non solo tra i giocatori e i tecnici, montano tensione e preoccupazioni. E ci sono aspetti grotteschi, magari casuali, però…: qualche giorno fa è venuta perfino a mancare l’acqua nelle docce dopo gli allenamenti di una formazione giovanile. Certo, una casualità. Era dai tempi aurei del mitico Atzeni, quelli per intenderci del fallimento, dei libri in tribunale, che non accadeva qualcosa di simile. Allora salvò tutto il Tista Begnini, cireneo mai abbastanza apprezzato. E adesso?
Giancarlo Besana