Calcio, cori razzisti e sputiIl Seregno giocherà a porte chiuse

Il Seregno giocherà il prossimo turno del campionato di serie D a porte chiuse. Lo ha deciso il giudice sportivo per punire cori razzisti e sputi riservati domenica (in trasferta) da una frangia della tifoseria a un giocatore nigeriano del Voghera.
Calcio, il Seregno a porte chiuse«Per gli insulti di un solo tifoso»

Seregno – La mannaia del giudice sportivo si è abbattuta sul Seregno. Se infatti nell’ambiente era attesa la squalifica di Alessandro Cartago, il collaboratore del tecnico Luca Aquilante, fermato per due turni dopo l’espulsione per proteste rimediata domenica scorsa a Voghera, pochi o nessuno immaginavano che si sarebbe concretizzato l’obbligo di disputare a porte chiuse il match casalingo di domenica prossima contro la Fersina Perginese.
Il provvedimento è stato deciso a seguito delle «espressioni comportanti denigrazione per motivi di razza» urlate nel secondo tempo a un calciatore di colore della squadra avversaria da parte della tifoseria azzurra. Pur se non citato in maniera esplicita, l’atleta finito suo malgrado sotto la luce dei riflettori è Isoken Guobadia, di origini nigeriane, che per giunta «è anche stato fatto oggetto del lancio di numerosi sputi, che lo attingevano in varie parti del corpo». La sanzione è stata accompagnata da un’ammenda di 2mila euro.

Non è la prima volta che il pubblico seregnese, o meglio una sua frangia, si distingue in questa stagione per le proprie intemperanze: già in coda alla trasferta di Mezzocorona era arrivata la diffida di squalifica del campo, a causa degli spunti indirizzati verso un assistente arbitrale. Stavolta, però, si è toccato il fondo.
Paolo Colzani