Burago-Ornago, scatta lo scioperoLavoratori T&G e Fancy a rischio

Burago-Ornago, scatta lo scioperoLavoratori T&G e Fancy a rischio

Burago-Ornago – Si rischia di chiudere. I lavoratori senza stipendio della T&G e della Fancy cercano una sponda nei politici locali: mercoledì durante la manifestazione, una delegazione di dipendenti è stata ricevuta dal vicesindaco di Bellusco, Irene Colombo. Le aziende fanno parte dello stesso gruppo imprenditoriale, ma sono a Ornago e a Burago. I dipendenti hanno voluto protestare a Bellusco perché quello è il comune di residenza del loro datore di lavoro. Ad attenderli, al loro assembramento, uno spiegamento di forze non indifferente: 4 auto dei carabinieri e 2 camionette. Una ventina in tutto i militari. I lavoratori invece più di 80. In solidarietà hanno scioperato anche gli operai della Vrv di Ornago.

Sul tavolo dell’incontro i delegati sindacali hanno messo la loro situazione: «Non conosciamo il futuro della nostra azienda – ha spiegato Matteo Casiraghi della Cgil – stando a quello che ci ha detto l’azienda, il primo ottobre potrebbe anche non aprire i cancelli. Hanno detto che per loro produrre è diventato un costo». Anche Eliana Dell’Acqua, rappresentante della Fim-Cisl, ha raccontato come si vive in azienda: «Alle lavoratrici mancano cinque mesi di spettanze e i contributi non sono stati versati – ha detto – quando qualcuno ha provato a chiedere i soldi, è stato cacciato in malo modo, senza risposte». Anche il futuro non è roseo. Gli stessi sindacati se ne sono accorti: «Più volte abbiamo chiesto all’azienda di innovare il prodotto – hanno detto all’unisono Casiraghi e Dell’Acqua – i manometri e i termostati vengono prodotti in Cina a bassissimo costo».

Ad oggi le linee produttive sono state spostate altrove, lontano dalle fabbriche originarie e vengono impegnate da “operai delle cooperative”. In più di un’occasione si era ventilata l’ipotesi di uno spostamento della produzione a Trezzano Rosa dove la proprietà possiederebbe un capannone: «Siamo andati a controllare – ha sottolineato la Dell’Acqua – ma il cantiere per la costruzione del capannone è fermo. Senza contare che entro il 31 dicembre la T&G dovrà lasciare il sito di Burago, poiché il capannone è in affitto». Neanche il sito di Ornago però se la passa bene: «È fatiscente». Il vicesindaco Colombo ha così risposto ai lavoratori: «Da domani collaboreremo con Ornago e Burago per trovare una soluzione». In settimana i rappresentanti dei lavoratori avevano già incontrato le amministrazioni degli altri due comuni. Prossimamente i lavoratori si rivolgeranno anche alle provincia di Monza.
Lorenzo Merignati