Besana: festa per don Gnocchi beato

Besana: festa per don Gnocchi beato

Besana La comunità di Santa Caterina è in festa: don Carlo Gnocchi sarà proclamato beato a Milano il prossimo 25 ottobre, esattamente a 107 anni dalla sua nascita. Ne ha dato l’annuncio il l’arcivescovo Dionigi Tettamanzi, in Duomo, al termine del pontificale della prima domenica di Quaresima a cui hanno partecipato anche don Francesco Cameroni, responsabile della comunità pastorale, il sindaco Sergio Cazzaniga, e diversi besanesi.

Campane a festa – Domenica, alle 13, le sei campane delle chiese della comunità hanno suonato a festa. Rintocchi che si sono persi nell’aria per annunciare a tutti l’immensa gioia della comunità che ha vissuto fianco a fianco con il “prete dei mutilatin”» per  un decennio, dal 1915 al 1925, che gli è sempre stata vicina continuando a perpetuarne la memoria e che accoglie, a Montesiro, le spoglie dei fratelli Mario e Andrea e, dal 2007, anche quelle della mamma Clementina.

L’emozione dei besanesi – Non trattiene l’emozione Pietro Cazzaniga, il referente del gruppo “Amici di don Carlo Gnocchi” nato negli anni Cinquanta per volontà di alcuni coscritti di don Carlo e attivo ancora oggi, a sostegno della fondazione onlus che ha raccolto l’eredità della Pro Juventute. Domanica mattina Cazzaniga e altri esponenti del gruppo erano a Milano alla preghiera che ha preceduto l’apertura della tomba per la ricognizione canonica della salma del “venerabile servo di Dio”: «Un passaggio importante, a cui – spiega – non potevamo mancare visto il nostro legame con don Carlo. Abbiamo saputo la notizia mercoledì e ci siamo subito mossi con il passaparola per avvisare più persone possibili. Eravamo lì in rappresentanza anche di chi non potrà venire». Un passo importante come quello compiuto nei giorni scorsi, quando il cardinale Tettamanzi ha posato la prima pietra della chiesa e del museo che amplieranno il centro Santa Maria Nascente di Milano che ha visto nascere la Fondazione, che oggi conta ventotto centri in nove Regioni d’Italia, con quasi 4mila posti letto e oltre 5mila operatori al servizio di disabili, anziani non autosufficienti, malati terminali e persone in stato vegetativo. Gli “Amici”erano presenti anche a questo appuntamento: «Una cerimonia toccante», commenta Cazzaniga.
Alessandra Botto Rossa